Elezioni e veleni social, Massidda: watergate in salsa malloreddus

Insulti sui social network, si scalda la campagna elettorale a Cagliari. Massidda: “Sono spaventati dai sondaggi”. Gianluca Floris: “Questo tifo da talk show mi fa schifo”.


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Con l’entrata nel vivo della campagna elettorale a Cagliari, iniziano ad aprirsi scenari sempre più caldi. Ai nastri di partenza veleni e  commenti al vetriolo, che popolano soprattutto il social più amato e odiato del momento, Facebook.  

“Un Watergate in salsa malloreddus.  Ultimamente sono aumentati notevolmente nel web attacchi nei miei confronti e in quelli dei miei amici. È la più grande conferma che i sondaggi che circolano da giorni sono veri! Qualcuno inizia a spaventarsi seriamente”. Così commenta il candidato sindaco Piergiorgio Massidda,  in relazione alla polemica scoppiata recentemente poichè nel gruppo social a sostegno dell’ex senatore, sarebbero stati aggiunti impropriamente, a quanto riportato dal giornale Sardinia Post, diversi personaggi di Cagliari, non certo simpatizzanti della sua lista.

A innescare la polemica era stato, tra gli altri, il giornalista Giancarlo Ghirra: “Mi dicono che sarei stato inserito in un gruppo di sostenitori di Piergiorgio Massidda. Lo trovo più che grave ridicolo perché è notorio il mio convinto sostegno a Massimo Zedda sindaco”.

Per Massidda, questa esplosione di denigratori dell’ultimo minuto è sintomo di timore da parte degli avversari, e affonda: “Le pare che andrei aggiungere persone che so benissimo sostengono i miei avversari? Alcuni di quei personaggi che oggi dicono di essere stati aggiunti in quel gruppo, sono miei amici, e la verità è che in quel gruppo ci sono da anni, da quando ero presidente dell’Autorità Portuale. Perché il gruppo “sostenitori di Massidda” esiste da allora. E’ curioso – rimarca – che a un tratto si siano sdegnati. Perchè non si sono cancellati prima? Forse qualcuno li ha rimproverati dall’alto?”.

Per l’ex senatore, mentre fino a qualche giorno fa il clima elettorale era piatto, ora i suoi “denigratori”, una “squadra organizzata” come la chiama lui, ha notevolmente calcato la mano: “Adesso per ogni mia dichiarazione vengo preso in giro o offeso pesantemente. Ma sono sempre più convinto che qualcuno stia avendo paura, forse perché i sondaggi sostengono la mia vittoria al ballottaggio. Forse qualcuno non è più certo di vincere. “

Parole al vetriolo sul clima delle elezioni comunali a Cagliari, anche da chi non ti aspetteresti, il Presidente del Conservatorio Gianluigi Floris, che lancia dal suo profilo personale Facebook, un commento di disgusto pubblicato sul suo blog: “Le elezioni comunali sono strane competizioni. Nessuno guarda a programmi ma alla fiducia che il candidato sindaco gli ispira – scrive -Ma lo schifo che provo – quello di cui voglio parlare qui – è quello diretto alle persone che iniziano a insultare e denigrare il presunto avversario come persona, non come portatore di una proposta. Leggo insulti personali, molto personali, troppo personali. Ecco, sentivo il dovere di dirvi che voi che state iniziando a mettere il vostro “tifo da talk show” sulle pagine dei social, mi fate schifo. Voi giornalisti che – non so se per ordini di scuderia o perché avete sinceramente deciso di mettere la vostra “nobile professione” al servizio della vostra appartenenza – mi fate schifo. Pesantemente schifo”.

E continua: “Sogno una campagna che parli della mia città e soprattutto delle maniere CONCRETE di come raggiungere gli obiettivi che tutti a parole dicono di avere: ridurre le diseguaglianze, offrire più opportunità per le imprese e gli investimenti, creare così i presupposti per nuovi posti di lavoro. E invece no. Solo insulti personali e considerazioni da masterchef quando si sbagliano i piatti. O insulti che non hanno altro scopo che cercare l’applauso della propria tribù, come accade nei programmi che sono le uniche palestre che vi hanno educato: i talk show. Provo un sincero schifo davanti a tutto questo che vedo. Mi fate davvero ribrezzo. Ve lo volevo dire, usando parole forti.”

 Non c’è dubbio, se il clima è questo a distanza di almeno due mesi dal voto, se ne vedranno e sentiranno delle belle.