Finalmente ha smesso di soffrire. Se n’è andato ieri, Arturo, l’orso polare più triste del mondo. Aveva 31 anni, era rinchiuso da oltre venti in una gabbia dello zoo di Mendoza, in Argentina. Temperature per lui impossibili, abituato a quelle glaciali del polo. Dopo la morte della sua compagna, alla sofferenza della progionia si è aggiunta quella della solitudine. A nulla sono valse le proteste degli ambientalisti.
Per lui si erano mobilitate persone da tutto il mondo chiedendo il trasferimento verso il Canada, dove avrebbe trovato perlomeno un clima più adatto. Ma il direttore dello zoo di Mendoza si era opposto.