“Nonostante l’impegno dei Medici della Rianimazione il ragazzo si è aggravato e le sue condizioni sono precipitate”. Lo rende noto Maria Grazia Caligaris presidente dell’associazione Socialismo Diritti Riforme ODV esprimendo “sgomento e dolore per quanto accaduto e vicinanza ai familiari”. Per salvare la vita al giovane era intervenuto un medico del 118 su segnalazione dell’Agente Penitenziario in servizio, allertato dai compagni di cella. “Il gesto, aldilà delle motivazioni che hanno indotto questo ragazzo a compierlo, richiama con forza l’attenzione dell’opinione pubblica – osserva Caligarsi – sulla condizioni di vita all’interno della Casa Circondariale “Ettore Scalas” che registra la presenza di 765 detenuti (32 donne) a fronte di 550 posti disponibili e una forte carenza di agenti penitenziari e operatori. Aumentano costantemente i ristretti ma non chi si deve occupare di donne e uomini privati della libertà. Ciò rende ancora più importante la presenza dei Medici del 118 la cui permanenza a Uta però viene messa costantemente in forse da progetti di ridimensionamento del personale sanitario”.