Dopo due anni riprendono i lavori nella diga di Cumbidanovu

I lavori erano stati interrotti a causa dei danni causati dell’alluvione del 2013


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A due anni esatti dal ciclone Cleopatra che aveva fermato i lavori di costruzione della diga di Cumbidanovu sta per riavviarsi il cantiere grazie all’accordo raggiunto tra il Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale e la ditta appaltatrice.
Lo ha annunciato questa mattina nel corso di una conferenza stampa, che si è tenuta nella diga, il presidente dell’ente nuorese Ambrogio Guiso di Lula, eletto il 27 ottobre scorso, dopo sei anni di commissariamento, alla guida del Consorzio insieme al nuovo consiglio di amministrazione composto dal suo vice Marco Carzedda di Siniscola, da Gonario Denti di Ottana, Nicolino Puddu di Irgoli e Stefano Ferranti di Siniscola.
“Appena ci siamo insediati – dice Ambrogio Guiso che guida il Consorzio dopo 6 anni di commissariamento – abbiamo rimesso in moto la macchina come promesso ai nostri soci. Cumbidanovu era tra le priorità. Siamo riusciti a risolvere una situazione complicata che consentirà in breve tempo di portare a termine una infrastruttura importante per il territorio. A giorni rivedremo in diga gli operai che in circa sei mesi dovranno ripulire il cantiere dai detriti e dalla ferraglia portata dall’alluvione. Operazione che costerà 2 milioni di euro. Dopodiché, previa perizia per verificare eventuali lesioni alla struttura, ricomincerà la costruzione della diga che contiamo di inaugurare nel nostro mandato” si augura il presidente che rimarrà in carica per cinque anni.
La storia della diga di Cumbinadovu, l’unica attualmente in costruzione in tutta la Penisola, è lunga e non prima di ostacoli. Il primo appalto risale al lontano 1986. Il secondo, dopo 17 anni di stop, è datato 2003 interrotto nuovamente per via del fallimento dell’impresa appaltatrice e ripreso due anni dopo nel 2005. Nel 2013 l’ultimo blocco forzato.
“Per la realizzazione sono stati stanziati 64 milioni di euro – ricorda il direttore del Consorzio Antonio Madau -. Ad oggi ne sono stati spesi circa 22, con i restanti 42 contiamo di completare l’opera”.
“La diga – spiega ancora il direttore – è solo il primo passo di un progetto che consentirà di corredare di irrigazione 2610 ettari”.
“Saremo vigili e sorveglieremo affinché si porti finalmente a termine il lavoro – dice Ambrogio Guiso –. La nuova gestione del Consorzio, composta finalmente da soci che operano nel settore, vuole contraddistinguersi per le opere concrete che serviranno per migliorare il lavoro dei nostri soci”.


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