Danneggia gli pneumatici di 28 auto a Oristano: l’attempato teppista fregato dalle telecamere

Il raid, che inizialmente si pensava fosse stato messo a segno da un gruppo di teppisti, è stato in parte immortalato da alcuni impianti di videosorveglianza


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Dopo lunga e complicata attività di indagine, la Polizia di Stato di Oristano, col coordinamento della Procura della Repubblica di Oristano, ha notificato l’avviso di garanzia con contestuale informazione di fine indagini preliminari a carico di T.P., 60enne residente in città, al quale è stato contestato il reato di danneggiamento aggravato.

L’uomo, durante la notte del 15 aprile 2019, si era reso responsabile del danneggiamento degli pneumatici di almeno 28 autovetture parcheggiate in svariate vie della città.

Il raid, che inizialmente si pensava fosse stato messo a segno da un gruppetto di teppisti, era stato in parte immortalato da alcuni impianti di videosorveglianza della città.

L’accurata analisi delle videoregistrazioni ha consentito agli uomini della terza sezione della Squadra Mobile di identificare l’uomo, nonostante il suo scrupoloso travisamento.

Il sessantenne, dopo essere uscito da un noto locale notturno della città, ha preso di mira le prime autovetture parcheggiate nella locale via Contini, poi ha danneggiato quelle parcheggiate in via Sant’Antonio, e in seguito quelle in via Carmine, per poi dirigersi verso via Solferino per continuare il suo raid che è proseguito in via Cagliari ed è terminato in via Carducci dove ha squarciato gli pneumatici di 19 autovetture.

L’identificazione dell’attempato teppista è stata possibile grazie lavoro certosino svolto dagli investigatori che, ripercorrendo a ritroso tutte le possibili strade percorse dall’uomo, hanno acquisito le immagini di alcuni impianti di video sorveglianza che lo hanno ripreso a volto scoperto. Infatti il denunciato si travisava accuratamente solo in prossimità delle auto da danneggiare, non curandosi di farlo nelle vie che percorreva per arrivare sui luoghi dove consumava i reati.

Le motivazioni per le quali l’uomo ha agito sono allo stato sconosciute.


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