Tutta l’Italia colorata o di arancione o, come nella maggior parte dei casi, di giallo. L’unica regione rossa è la Sardegna: da unica zona bianca a ultima a poter tornare, chissà tra quanto, in zona gialla. 157 focolai, una “classificazione di rischio alta” e l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu che vede la condanna alla terza settimana di fila in zona rossa “per dati vecchi. Il sistema va cambiato. Abbiamo sperato fino all’ultimo nel passaggio in arancione”. E infatti, l’Rt è a 0,97, ma non è bastato. Sino a domenica 2 maggio, almeno, zona rossa. Che vuol dire: si esce di casa solo per motivi di salute e lavoro e, in caso di controlli delle Forze dell’ordine, bisogna autocertificare il motivo dell’uscita, bar e ristoranti che lavorano ancora in semi lockdown (ok solo a asporto o domicilio), divieto di spostamento tra Comuni e niente visite a parenti e amici. Coprifuoco confermato, ovviamente, dalle 22 alle cinque. Tra sei giorni i nuovi dati dell’Iss: se saranno migliori l’Isola potrà passare in zona arancione. E ci resterà per almeno 14 giorni.
La tanto agognata e desiderata zona gialla? Solo, se tutto andrà bene, dal 17 maggio prossimo. I contagi dovranno continuare a calare e bisognerà avere un indice Rt sotto l’1. E, anche, meno focolai e nessuna “classificazione di rischio alta”.