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L’incidenza settimanale relativa al Covid-19 a livello nazionale dopo 2 mesi di tregua è in risalita: raggiunge 53 casi per 100mila abitanti (29/10/2021-04/11/2021) rispetto ai 46 casi per 100mila abitanti (22/10/2021 –28/10/2021), secondo i dati del ministero della Salute. È quanto emerge dai dati del monitoraggio della Cabina di regia dell’istituto superiore della sanità.
Per quanto riguarda l’Rt, nel periodo fra 13 ottobre e 26 ottobre, l’indice di trasmissibilità medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,15 (range 0,93 – 1,28), in aumento rispetto alla settimana precedente e al di sopra della soglia epidemica. È stabile e sopra la soglia epidemica, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero – Rt 1,12 (1,06-1,17) al 26/10/2021 vs Rt 1,13 (1,07-1,19) al 19/10/2021. Si ritiene che le stime di Rt siano poco sensibili al recente aumento del numero di tamponi effettuati, poiché tali stime sono basate sui soli casi sintomatici e/o ospedalizzati, sottolinea il rapporto.
In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (8.326 contro i 6.264 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in aumento (35% contro 33%). È stabile al 47% invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi. Diminuisce lievemente la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (18% contro il 20%).
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4%, secondo la rilevazione giornaliera del Ministero della Salute al 4 novembre, in aumento rispetto al 3,7% rilevata il 28 ottobre. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 5,3% dal 4,5% di una settimana fa. Tutte le regioni italiane e le province autonome risultano a rischio moderato, 15 riportano un’allerta di resilienza.
“Un messaggio di allarme arriva dall’Oms in Europa, e dentro questo quadro, i numeri dell’Italia tra i migliori. Il tasso di incidenza è di gran lunga più basso di altri paesi europei. Ma l’allarme Oms va considerato con massima attenzione”, dice il ministro della Salute Roberto Speranza. “Abbiamo raggiunto l’86,45% di prime dosi di vaccini anti-Covid effettuate” ha aggiunto Speranza, sottolineando però la necessità di ampliare la platea dei vaccinati e accelerare sulle terze dosi come sollecitato dal generale Figliuolo.