Coronavirus e palestre, Lula De Giorgio: “A Cagliari pochi rischi ma troppe preoccupazioni: speriamo di restare aperti”


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“Niente panico”. Esordisce così Lula De Giorgio, 53enne cagliaritana, titolare di una palestra a Genneruxi. Il Coronavirus tiene banco e anche tra pedali e manubri il rischio di contagio è da mettere in conto. A Cagliari, sinora, i casi di positività al virus sono appena due, un numero irrisorio rispetto ai tanti casi registrati in altre regioni italiane e che hanno portato alla decisione, tra le altre cose, di sbarrare anche le palestre. “Certo, c’è preoccupazione, è normale. Non sappiamo quando si potrà tornare alla normalità. Alcuni miei iscritti rientrati da alcune zone del nord Italia, così come altri, influenzati o raffreddati, non stanno venendo ai corsi. Molti ci stanno chiedendo se stiamo seguendo le regole del ministero della Sanità”, spiega la De Giorgio, “la risposta è ovvia, sì, proprio come altri luoghi chiusi come le scuole. Da me ci sono regole chiare: niente lezione se non si ha un asciugamano e obbligo di togliersi le scarpe prima di entrare nelle stanze”. A differenza di altri suoi colleghi, la titolare della palestra di via Zagabria non ha ancora sospeso i corsi per gli anziani: “Ieri si sono svolti regolarmente, penso che per loro sia salutare fare movimento”.
Ma la preoccupazione e il timore del virus, comunque, sono sensazioni che serpeggiano un po’ ovunque, e a finire nel mirino sono anche proprio quei luoghi chiusi come le palestre: “Abbiamo carta e disinfettanti a volontà, e tutti li utilizzano. Bisogna essere positivi e capire che bisogna avere fiducia nelle persone e nelle istituzioni”, afferma, “e, soprattutto, augurarsi che tutto questo caos possa finire in tempi rapidi. Se dovessero decidere di chiudere le palestre anche a Cagliari sarebbe un bel problema, da me lavorano venticinque persone”.