Giuseppe Conte affossa 5 stelle e coalizione e, fra veti e imposizioni, risucchia tutto e tutti nel buco nero del suo ego ipertrofico. Nella terra di Beppe Grillo, nei giorni dello scontro al veleno e del clamoroso licenziamento del fondatore, i liguri mandano un messaggio molto chiaro all’ex premier che inchioda il partito a una miserissima percentuale fra il 4 e il 5%, il dato finale e definitivo si avrà solo dopo la fine dello spoglio ancora in corso. Superato sia da Alleanza Verdi Sinistra che dalla lista Orlando.
Ottimo il risultato del Pd intorno al 27%, il doppio di Fratelli d’Italia: chiaro che, di fronte a un risultato così, all’interno del centrosinistra si aprirà un dibattito infuocato sul ruolo dei 5 stelle e di Conte stesso, abituato – e assecondato – a imporre ultimatum e veti, come quello su Renzi, come accaduto già in Sardegna.
Di sicuro il movimento 5 stelle è a un bivio: Grillo vuole estinguerlo, Conte cerca un nuovo nome. Gli elettori, evidentemente, sono giustamente stufi: Conte e i 5 stelle non sono più, e ormai da tempo, considerati credibili.