Una moda tutta americana quella dell’home restaurant e del social eating, e di recente sbarcata in Italia e in Sardegna. Piccoli ristoranti in casa che per occasioni ed eventi organizzano cene, degustazioni ed aperitivi. “Sono attività abusive ed illecite – tuona Marco Sulis, segretario regionale di Confesercenti – Una ristorazione mascherata con hobbisti che si fingono professionisti”.
L’home restaurant è arrivato di recente anche nel Cagliaritano, a Perd’e Sali: una bella casa nelle campagne di Sarroch che ha esordito a febbraio con una cena per San Valentino, per poi organizzare altri eventi all’insegna della gastronomia e della socializzazione. “Va bene l’aspetto sociale – aggiunge Sulis – ma qui stiamo parlando di lavoro illegale. Non si può allestire un ristorante in casa propria, senza avere licenze e i requisiti professionali necessari per svolgere questa attività. Chi vuole fare il ristoratore deve aprire un locale, mettersi sul mercato e confrontarsi con la concorrenza in modo leale”.
Un danno per i ristoratori. “Si tratta di attività che tolgono i clienti a chi questo lavoro lo svolge rispettando tutte le regole e sostenendo le spese previste – conclude il rappresentante di Confesercenti – Ma quello che più dà fastidio è la pubblicità che compare in diversi siti: se necessario faremo un ricorso giudiziario per chiedere di oscurarli. Occorre vigilare sul territorio e segnalare le attività abusive”. Nella foto l’home restaurant di Sarroch.