Cinque ore di autopsia, la morte di Diego Marongiu resta un giallo: “Era sportivo e in piena salute”


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“Insufficienza cario respiratoria acuta, necessari gli esami istologici”. Resta un giallo la causa, o le cause, che hanno portato alla morte di Diego Marongiu, il 22enne di Lunamatrona trovato senza vita venerdì mattina, nel suo letto, dalla famiglia. L’autopsia eseguita all’ospedale di San Gavino Monreale dalla dottoressa Maria Carolina Botta, direttrice del reparto di Anatomia patologica, insieme alla sua equipe, è durata cinque ore. Controlli precisi e accurati, quelli effettuati nel reparto del Nostra Signora di Bonaria sul cadavere del ventiduenne. Ed è emerso che il giovane fosse “sportivo e in piena salute, con una situazione multiorgano perfetta”. Nessuna lesione o danno, a prima vista, sul suo corpo. Da qui la necessità di ulteriori approfondimenti che, nei prossimi novanta giorni, verranno eseguiti dai dottori. Come? Con gli esami istologici, come da prassi. La volontà è di comprendere cosa abbia portato un ragazzo di appena ventidue anni, con una vita regolare e a detta anche degli stessi genitori, “sano”, operaio e appassionato di calcio e del Cagliari, ad addormentarsi e non risvegliarsi più.

 

 

 

La salma, intanto, è stata restituita alla famiglia per la celebrazione del funerale. Mercoledì quindici marzo, alle 15, nella parrocchia di San Giovanni Battista, Lunamatrona darà l’ultimo saluto a Diego Marongiu e cercherà di rincuorare papà Gensone, mamma Anna e l’altra loro figlia, Erika.