Dal 30 aprile 2025 i fondi destinati al progetto regionale per la fibromialgia risultano esauriti. Le conseguenze iniziano a farsi sentire: appuntamenti annullati, pazienti lasciati senza risposte e senza alternative. Gemma, una paziente affetta da fibromialgia, ha ricevuto nel pomeriggio del 5 maggio una telefonata che la informava dell’annullamento della visita specialistica prevista per il 12 maggio, precedentemente programmata all’interno del progetto regionale dedicato alla patologia. Il motivo? “Dal 30/04/25 i fondi sono terminati”, avrebbe riferito l’operatore. Nessuna indicazione su una nuova data, né informazioni su un eventuale ripristino del servizio.La fibromialgia, riconosciuta come patologia invalidante, colpisce profondamente la qualità della vita dei pazienti, sia sul piano fisico che su quello sociale e psicologico. La sospensione improvvisa del supporto previsto dal progetto ha generato forte frustrazione tra i malati, già provati dalla convivenza quotidiana con dolori cronici e difficoltà motorie. “I medici coinvolti nel progetto regionale, due specialisti, avevano certificato ufficialmente la mia condizione dopo un’attenta valutazione”, racconta Gemma. “Ora mi ritrovo abbandonata, senza alcuna alternativa. È disumano essere ‘scaricati’ in questo modo”. La mancanza di comunicazione da parte delle strutture sanitarie aggrava il senso di isolamento vissuto dai pazienti. “Non credo di essere l’unica persona in questa situazione. Spero che questa segnalazione serva da monito, affinché le aziende ospedaliere, le ASL e le istituzioni regionali si attivino per ripristinare i fondi necessari a garantire continuità a questo importante progetto”. L’appello di Gemma riflette una realtà che riguarda migliaia di persone. La speranza è che venga ascoltato da chi ha il potere di intervenire.