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Il Cagliari è ormai retrocesso in Serie B. A due giorni dalla gara contro il Palermo, torna a farsi sentire l’ex patron rossoblù Massimo Cellino. Lo fa attraverso una lettera aperta a La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole:
“Voglio dirgli che sono tristissimo dentro. Da un anno soffro come un cane. Questo è un mestiere difficile, l’ho fatto a Cagliari per 25 anni. Ogni stagione è una guerra. Bisogna trovare le forze e andare avanti. Dopo la morte di mio padre, questa retrocessione del Cagliari è il dolore più grande. Da dicembre non sento Giulini, è un ragazzo che vuole andare avanti con le sue gambe. Questo è giusto. Qui non servono i consigli, serve solo reagire.
Sarebbe anche ingrato e irrispettoso, se io mi mettessi a giudicare quello che è stato fatto quest’anno. Anch’io pensavo di capire tanto di calcio, ma ogni anno che passa ne capisco sempre meno. Un mio ritorno al Cagliari? Tutte sciocchezze, lasciate perdere. Se restavo la retrocessione poteva capitare anche a me. La cosa importante è dividersi le colpe e non buttare la croce su Tommaso. Anche in Inghilterra è dura, è più difficile qui che in Italia, ve lo posso assicurare. Giulini forse ha pagato la troppa euforia, il troppo entusiasmo, che a me hanno fatto perdere dopo 25 anni. Forza Cagliari, comunque, risalirai presto”.