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Castello in stato di paralisi con attività chiuse e abitanti in continua diminuzione.
Massidda: “Bisogna creare un zona franca e realizzare servizi. Vargiu: “Per farlo rivivere bisognerebbe renderlo pienamente accessibile”
Fare una passeggiata in Castello farebbe veramente capire come il quartiere sia veramente in uno stato di paralisi con attività chiuse e poca gente in strada e gli abitanti che diminuiscono continuamente.
Il quartiere storico più importante di Cagliari, che dopo la guerra contava circa 20 mila abitanti e oggi a malapena 1500, è praticamente un deserto lasciato in balia di se stesso quando potrebbe avere delle potenzialità turistiche inimmaginabili.
Non è possibile che in tanti anni le amministrazioni comunali non abbiano trovato una soluzione per far vivere il quartiere e dotarlo di tutti i servizi incentivando sopratutto l’apertura di attività commerciali che sono la spina dorsale necessaria alla sua rivitalizzazione. Lo sviluppo turistico di Cagliari passa attraverso Castello perché è un asso nella manica ed un unicum irripetibile da valorizzare e il prossimo sindaco e la sua amministrazione non potranno non tenerne conto.
“È assurdo lasciare un quartiere In quelle condizioni” afferma il Candidato sindaco Piergiorgio Massidda “io sposo l’idea lanciata da Mario Carboni per una zona franca che stiamo studiando per farlo rivivere facendo aprire attività artigianali e realizzando tutti i servizi che sono necessari. Castello è una bomboniera nella quale dobbiamo attirare delle persone per vivere e non farle scappare come succede oggi.”
Queste invece le idee del candidato sindaco Pierpaolo Vargiu: “Per farlo rivivere bisognerebbe innanzitutto renderlo accessibile e per questo è necessario aumentare notevolmente gli ascensori. Poi non sarei contrario alle scale mobili che garantirebbero un accesso tranquillo. L’idea di una serie di uffici intorno a piazza Carlo Alberto darebbe un contributo importante alla crescita del rione.”