Chiusura Punti nascita e mancata conversione posti letto, CGIL CISL UIL : “Si naviga a vista. I Ritardi della Regione e delle ASL mettono in ginocchio imprese e lavoratori”.
«E’ pronto un esposto alla Procura della Repubblica, (se non avremo riscontri immediati) per accertare eventuali responsabilità sulla grave situazione venutasi a creare a seguito degli inspiegabili ritardi che, ribadiscono i dirigenti sindacali, mettono a rischio imprese e lavoratori». I sindacati sono sul piede di guerra e lo hanno ribadito anche stamane dinnanzi all’assessorato regionale alla Sanità, con l’ennesima manifestazione di protesta dei dipendenti.
«Da mesi assistiamo impotenti a ritardi assurdi – evidenziano le sigle sindacali – sia nella sottoscrizione dei contratti, nella definizione e attribuzione dei tetti di spesa, e ad oggi le istituzioni competenti non hanno provveduto alla conversione dei posti letto delle Case di cura Sant’ Anna e Villa Elena». Argomento questo, vogliono ricordare i sindacati Cgil, Cisl e Uil, oggetto di confronto tra AIOP e Assessorato alla Sanità da maggio 2015. Una situazione vergognosa e drammatica allo stesso tempo, da mesi, infatti, le organizzazioni Sindacali CGIL-CISL-UIL hanno richiesto alla Asl e All’Assessorato alla Sanità un intervento urgente per salvaguardare servizi, imprese e lavoratori, procedendo alla conversione dei posti letto a seguito della chiusura dei punti nascita nelle Case di cura Sant’ Anna e Villa Elena. Ad oggi, gli impegni assunti dalle Istituzioni, per la convocazione di un tavolo tecnico – politico con Assessorato alla Sanità, AIOP, ASL e Organizzazioni Sindacali finalizzato ad individuare soluzioni alla drammatica crisi in cui versa le Case di cura Sant’ Anna e Villa Elena non ha avuto alcun riscontro. Gli unici riscontri ad oggi, sono i valzer di parole e il rimpallo di responsabilità, senza che si sia giunti ad alcuna concreta soluzione del problema, che vede trenta lavoratori rischiare il posto di lavoro. L’indifferenza mostrata nei confronti delle richieste delle organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL ,dei lavoratori e dell’ AIOP in rappresentanza delle Case di cura, porterà a nuove manifestazioni di protesta. Una situazione questa – sottolineano Orrù, Rosa e Sarritzu – che ha dell’incredibile, crea incertezza e non permette agli imprenditori del settore una adeguata programmazione, mettendo a rischio imprese e lavoratori. Per le Organizzazioni sindacali “se il buongiorno si vede dal mattino, si andrà incontro al periodo più buio della sanità e di quella privata in particolare”.
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