La chiusura dei punti nascita delle Case di cura Villa Elena e Sant’Anna, la mancata sottoscrizione dei contratti con le Case di cura, la mancata riconversione dei posti letto e trenta posti di lavoro a rischio sembrano non rientrare nelle priorità dell’assessorato alla Sanità e della Asl. Gli impegni assunti per la convocazione di un tavolo tecnico – politico con AIOP, assessorato al lavoro, Assessorato alla Sanità, Asl e sindacati sono caduti nel vuoto. Dalle sedi di Cgil, Cisl e Uil, che di riflesso seguono la vertenza, non c’è un bel clima: una situazione che si trascina ormai da mesi, quella della chiusura dei punti nascita delle Case di cura Villa Elena e Sant’Anna, con trenta posti di lavoro a rischio, nell’indifferenza e nell’insensibilità delle istituzioni, in un continuo e vergognoso rimpallo di responsabilità. Segreterie territoriali di Cagliari. Incomprensibile l’atteggiamento della ASL e dell’Assessorato Regionale alla Sanità nei confronti dei lavoratori, delle Case di cura e delle Organizzazioni sindacali. Una vicenda drammatica – sottolineano Giuseppe Orrù, (Cgil), Antonio Rosa (Cisl) e Guido Sarritzu, (Uil-Fpl) – che riteniamo meriti l’attenzione dell’intero Consiglio regionale, considerato l’atteggiamento assunto dalla ASL e dall’Assessorato alla Sanità. Per quanto sopra, le segreterie Territoriali di FP CGIL CISL FP UIL FPL al fine di tutelare i posti di lavoro e le stesse imprese, rinnovano l’invito alla convocazione del tavolo tecnico – politico tra AIOP, assessorato alla Sanità, assessorato al Lavoro, ASL e organizzazioni sindacali.
“Da mesi chiediamo alla Asl e all’assessorato alla Sanità di intervenire per salvaguardare servizi, imprese e lavoratori, riconvertendo i posti letto a seguito della chiusura dei punti nascita – aggiunge Sarritzu, Uil – Abbiamo assistito a ritardi assurdi, nella sottoscrizione dei contratti, nella definizione e attribuzione dei tetti di spesa, nella riconversione dei posti letto nonché, ad un valzer di parole e ad un rimpallo di responsabilità, senza che si sia giunti ad alcuna concreta soluzione del problema, che vede trenta lavoratori rischiare il posto di lavoro. L’indifferenza mostrata nei confronti delle richieste delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori ci porterà a nuove manifestazioni di protesta e non solo, ritengo sia arrivato il momento di denunciare quanto sta accadendo alle autorità competenti affinché accertino eventuali responsabilità. Di fatto ad oggi, certifichiamo il totale fallimento delle politiche sanitarie di Asl e Regione”.