Case di cura, l’immobilismo di Regione e Asl: l’incubo licenziamenti

I sindacati sono sul piede di guerra, Cgil-Cisl e Uil denunciano una situazione paradossale per i trenta lavoratori delle case di cura S. Anna e Villa Elena: “Un immobilismo che penalizza dipendenti e le loro famiglie, che fine faranno”?


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«Il 19 maggio 2016 scadono i termini per la procedura di mobilità prevista dalla Legge 223/91. Una situazione intollerabile e vergognosa, Case di cura che ad oggi non hanno ancora stipulato i contratti con la Asl e che sono in attesa della riconversione dei posti letto e della definitiva attribuzione dei tetti di spesa, lavoratrici che da sei anni attendono gli arretrati contrattuali, e dal 19 maggio, se non ci saranno certezze da parte di Azienda Sanitaria e Assessorato alla Sanità, perderanno il posto di lavoro».

Le Segreterie Territoriali di Cagliari, Giuseppe Orru’, (Cgil-Fp), Antonio Rosa (Cils-Fp) e Guido Sarritzu (Uil-Fpl) denunciano l’immobilismo e l’insensibilità mostrata dall’Assessorato alla Sanità e dalla Asl Cagliari nei confronti delle lavoratrici dei punti nascita delle case di cura Sant’Anna e Villa Elena: «A tutt’oggi, infatti – lamentano i sindacati – nonostante gli impegni assunti per l’apertura di un tavolo tecnico – politico con Asl, AIOP e Assessorati alla Sanità e al Lavoro, finalizzato a ricercare soluzioni che soddisfino da una parte le richieste degli imprenditori, dall’altra la qualità dei servizi da erogare e che permettano il mantenimento dei posti di lavoro, non è pervenuto alcun riscontro. L’unica certezza è che se cosi fosse, non possiamo esimerci dal denunciare il fallimento politico e amministrativo di Asl e Regione, che rischia di mandar per strada trenta famiglie e mettere in ginocchio le imprese. L’attuale situazione di incertezza creata, potrebbe dal prossimo mese far venir meno anche il pagamento delle retribuzioni. Le organizzazioni sindacali, ribadendo l’imprescindibilità della salvaguardia dei posti di lavoro, in attesa della convocazione delle parti, annunciano l’inasprimento della vertenza, senza escludere iniziative di protesta eclatanti, finalizzate a tutelare i posti di lavoratori e richiamare le istituzioni a prestare la giusta e doverosa attenzione nel risolvere tempestivamente la drammatica situazione venutasi a creare».