Capoterra, via gli eucaliptus da Poggio dei Pini, si apre il dibattito tra favorevoli e contrari: “Sono stati incautamente messi a dimora ed hanno devastato perfino la macchia mediterranea”. “Un vero peccato, erano lì da quando c’è Poggio”. Gli abitanti verdi del territorio, quel piccolo paradiso immerso nella natura a due passi dal mare e con le colline alle spalle, dove si è sviluppato uno tra i complessi residenziali più ambiti di tutta la zona. Lavori in corso per la messa in sicurezza, territorio a rischio idrogeologico, e i laghi, caratteristici, sono quasi ultimati, per ridare vita completa al sito e ospitare nuovamente fauna e flora. Senza gli eucaliptus, però, rasi al suolo. Alberi e piante sono ben accolte, soprattutto in questo momento in cui si inizia a sentire la necessità che la natura prevalga sulla mano devastante dell’uomo, ma erano malati, a detta degli esperti, irrecuperabili e infestanti. Una decisione presa non a cuor leggero, ma ritenuta evidentemente necessaria per l’incolumità del luogo e la sua salvaguardia, oltre per ridare spazio e aspetto anche in funzione delle opere imponenti in corso.
Tra i residenti c’è chi apprezza e chi no: giusto osservare e analizzare, e rendere aperto il dibattito anche al fine di una comunicazione appropriata e partecipata.
“Sono assolutamente d’accordo sull’abbattimento degli eucaliptus del laghetto – spiega Francesco uno storico residente del luogo -.
Si tratta di piante non autoctone estremamente dannose per l’impoverimento che causano al terreno e per il loro esagerato bisogno di acqua, dai 400 ai 600 litri al giorno. Nelle foto del laghetto risalenti agli 60 anni, disponibili nella sede della cooperativa di Poggio, si può notare che intorno al laghetto c’era qualche salice piangente e qualche carrubo.
Gli eucaliptus sono stati incautamente messi a dimora ed hanno devastato perfino la macchia mediterranea.
Perciò un plauso ed un incoraggiamento a radere al suolo tutti gli eucaliptus che si affacciano intorno al laghetto”.
Del parere nettamente opposto, invece, un altro cittadino che, facendosi portavoce di altri residenti, ha espresso: “A seguito di segnalazioni, anche a seguito di mie osservazioni, rimango dispiaciuto per il fatto che abbiano tagliato quei 5/6 grandi eucalipti lato strada che erano li da 70 anni. Tali alberi, oltre ad avere una utilità di contenimento della sponda, erano belli e facenti parte del paesaggio storico ambientale. Non reputo giusto averli tagliati. Tutti i laghi del mondo sono circondati da alberi.
Speriamo non si tolgano i ceppi almeno di queste 5 o 6 piante”. Non solo: spunta il dubbio che le piante non fossero “malate, anche l’ambiente ha bisogno di esperti che diano un contributo di tutela”.
Tra i residenti c’è chi apprezza e chi no: giusto osservare e analizzare, e rendere aperto il dibattito anche al fine di una comunicazione appropriata e partecipata.
“Sono assolutamente d’accordo sull’abbattimento degli eucaliptus del laghetto – spiega Francesco uno storico residente del luogo -.
Si tratta di piante non autoctone estremamente dannose per l’impoverimento che causano al terreno e per il loro esagerato bisogno di acqua, dai 400 ai 600 litri al giorno. Nelle foto del laghetto risalenti agli 60 anni, disponibili nella sede della cooperativa di Poggio, si può notare che intorno al laghetto c’era qualche salice piangente e qualche carrubo.
Gli eucaliptus sono stati incautamente messi a dimora ed hanno devastato perfino la macchia mediterranea.
Perciò un plauso ed un incoraggiamento a radere al suolo tutti gli eucaliptus che si affacciano intorno al laghetto”.
Del parere nettamente opposto, invece, un altro cittadino che, facendosi portavoce di altri residenti, ha espresso: “A seguito di segnalazioni, anche a seguito di mie osservazioni, rimango dispiaciuto per il fatto che abbiano tagliato quei 5/6 grandi eucalipti lato strada che erano li da 70 anni. Tali alberi, oltre ad avere una utilità di contenimento della sponda, erano belli e facenti parte del paesaggio storico ambientale. Non reputo giusto averli tagliati. Tutti i laghi del mondo sono circondati da alberi.
Speriamo non si tolgano i ceppi almeno di queste 5 o 6 piante”. Non solo: spunta il dubbio che le piante non fossero “malate, anche l’ambiente ha bisogno di esperti che diano un contributo di tutela”.