Capoterra verso il voto, Efisio De Muru è il candidato sindaco del centrosinistra

Punta sulla valorizzazione del territorio al fine di creare occupazione, nell’unire i quartieri con una rete di collegamenti più efficiente e soprattutto, ” combattere i divari e consentire una maggior coesione sociale e territoriale”.


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Capoterra verso il voto, Efisio De Muru è il candidato sindaco del centrosinistra: “La partecipazione dei cittadini sarà la base per migliorare la città”. Punta sulla valorizzazione del territorio al fine di creare occupazione, nell’unire i quartieri con una rete di collegamenti più efficiente e soprattutto, ” combattere i divari e consentire una maggior coesione sociale e territoriale”. 

50 anni, sposato e padre di due bambini, consulente aziendale, si occupa di politiche comunitarie nelle Associazioni AICCRE e Focus Europe, di temi relativi all’europrogettazione.
Impegnato nella politica sin dai tempi del liceo, ha militato sempre tra le file della sinistra, ed è un dirigente del Partito Democratico della Sardegna e a livello Nazionale. 
De Muru si propone alla città di Capoterra sostenuto da una coalizione di forze democratiche, progressiste, ecologiste, autonomiste di sinistra, cattolico – popolari  e civiche, con una campagna elettorale costruita con la partecipazione sia dei partiti, ma soprattutto dei cittadini.
“La nostra coalizione di centro sinistra, ha scelto di costituire un gruppo di lavoro sul programma che coinvolgerà i cittadini, che partirà delle iniziative per parlare di temi programmatici, affidandone il coordinamento ad un cittadino capoterrese non espresso dai partiti. Ci crediamo veramente in una democrazia partecipativa, che consenta a tutti coloro ai quali interessa davvero il futuro di Capoterra, di dare il loro suggerimento”.
E sempre sui cittadini si basa l’idea prioritaria dalla quale partire: “Una società inclusiva, aperta, pluralista che sappia tenere uniti i bisogni e i meriti dei Capoterresi, senza dimenticare chi  non ce la fa ad arrivare a fine mese, fornendo le l’opportunità a chi ha merito e talento, di potersi affermare e di non restare schiacciato dalle difficoltà.” 
Un occhio di riguardo ai divari non solo sociali ed economici “ma anche strutturali, derivati dalla particolare conformazione urbanistica, con l’intento di unire i cittadini ed il territorio a partire dal centro storico, passando per Poggio dei Pini, fino alle zone a mare, per poter fornire a tutti gli stessi servizi, le stesse opportunità e favorire lo scambio fra i diversi quartieri che può solo “arricchire Capoterra”.
Il futuro di Capoterra è quello di essere una città, non solo perché ha la vocazione per esserlo: è immersa nelle aree verdi, ha una fascia costiera che può ancora essere valorizzata, il compendio lagunare e l’aeroporto è a nemmeno 20 km  da Cagliari, ma ha anche la dimensione demografica e territoriale: possiamo  solo crescere.  
La promozione turistica, per valorizzare il territorio: dovremmo incentivare i turisti che passano a fermarsi a comprare qualcosa, conoscere Capoterra, farsi una passeggiata nei nostri boschi o fermarsi nelle nostre spiagge a fare il bagno, a prendere il sole e mangiare qualcosa nei nostri ristoranti. Su questo bisogna lavorare tanto: Capoterra è un luogo di passaggio e dobbiamo valorizzare questo aspetto perché passano migliaia di persone ogni giorno”.
Non solo mare però: “Noi abbiamo una bella storia, una bella identità culturale, dobbiamo essere capaci di fare molto di più di quanto non si sia fatto finora per farla conoscere e renderla attrattiva. Molti turisti negli ultimi anni, oltre alle spiagge, vogliono conoscere anche l’interno della nostra isola e noi abbiamo tantissime opportunità e offerte che possono essere valorizzate e, allo stesso tempo, creare economia. Ci sono già ora dei privati che lavorano benissimo: c’è da incentivare, da fare sistema e rendere tutto molto più attrattivo. 
Il progetto è che Capoterra sia sempre più protagonista della Città Metropolitana e del sud Sardegna impegnandoci sul fronte della viabilità e dei trasporti, sfruttando le risorse che verranno dai Fondi Europei e dal PNRR, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che finanzia tutte le politiche di inclusione, transizione energetica, digitalizzazione, mobilità ecosostenibile ma anche del superamento dei divari di genere e di generazione: un tema molto importante a Capoterra, dove la disoccupazione ha numeri importanti tra tutti i cittadini di ogni genere ed età, colpendo maggiormente le donne e i giovani . 
Col NEXT GENERATION EU: il nostro impegno sarà quello di presentare dei progetti finanziabili  per rendere Capoterra una comunità moderna e  inclusiva migliorando – tra gli altri – anche la cultura e le opere pubbliche veramente utili: luoghi per i bambini, ma non solo di asili, di strutture adatte ai più piccoli, così come per i giovani e  nuovi spazi di comunità per tutti i cittadini, tenendo conto di quelli che saranno i cambiamenti nei prossimi anni. 
Le opere pubbliche rivestono un ruolo fondamentale ma la prima infrastruttura è quella della socialità e della cultura: lavorare su questo consentirà alle persone di essere connesse con la società, con la propria comunità, di sentirsi protagonisti  e utili a Capoterra stessa.
Un anno e mezzo di pandemia ha capovolto molti degli schemi a cui eravamo abituati negli ultimi anni e dovremmo ragionare su un futuro nel quale le persone possano muoversi con sicurezza ma, allo stesso tempo, riconquistare la socialità che tanto ci manca”.
La priorità, è quella di includere i cittadini nella democrazia partecipata: “Spiegheremo che esistono diversi modi di fare politica; la nostra proposta è quella di un modello di politica in cui cittadini siano protagonisti, dove possono partecipare anche con gli strumenti della nuova tecnologia alle scelte dell’amministrazione.
Penso a un bilancio partecipato dove mettiamo in chiaro quel che sono le risorse e, insieme cittadini, decidere le priorità.
Non è una cosa complicata, ne demagogica, non significa saltare la democrazia rappresentativa anche perché Il consiglio comunale continuerà a restare il luogo di discussione politica; ci sono tantissime amministrazioni che lo fanno sia in Italia che in Europa e credo che sia anche un modo per responsabilizzare i cittadini in modo da far loro rendere conto che le scelte amministrative che vengono fatte, sono espressione dei bisogni della comunità attraverso una periodica consultazione”. 
Uno sguardo al prossimo futuro che potrà essere un’occasione da non perdere ma  da sfruttare per Capoterra: “Credo che  per ogni euro che spenderemo nei prossimi anni per effetto di una decisione politica, dovremo sempre immaginare la ricaduta ambientale, sociale e soprattutto quella generazionale. Lo sguardo sarà sempre rivolto alla Capoterra che lasceremo ai nostri figli”.