Capoterra, sospese le ingiunzioni: le cartelle pazze saranno tutte riviste

Grande vittoria in Consiglio comunale dei Consiglieri Magi, Montis, Espa, Piano, Franca Dessì, Donatella Dessì, Frau, Volpi, Fiume, Picci e Frongia: tutte le migliaia di cartelle pazze giunte ai contribuenti capoterresi all’inizio del 2019, che talvolta hanno perfino originato le recentissime ingiunzioni, saranno riviste e corrette


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Grande vittoria in Consiglio comunale dei Consiglieri Magi, Montis, Espa, Piano, Franca Dessì, Donatella Dessì, Frau, Volpi, Fiume, Picci e Frongia: tutte le migliaia di cartelle pazze giunte ai contribuenti capoterresi all’inizio del 2019, che talvolta hanno perfino originato le recentissime ingiunzioni, saranno riviste e corrette, indipendentemente dalla proposizione di una istanza di revisione (che comunque si consiglia di fare). Il Consiglio comunale di venerdì 20 dicembre ha infatti deliberato quasi all’unanimità (il Sindaco si è astenuto, l’ex presidente del Consiglio comunale Giacomo Mallus ha preferito non votare ed è uscito dall’Aula) di dare indirizzo al competente ufficio comunale affinché, entro il termine perentorio di 90 giorni dalla pubblicazione del presente deliberato, provveda a: – rivedere attentamente ogni singolo avviso di accertamento relativo al tributo TARES 2013, “privilegiando modalità operative che minimizzino il disagio per la cittadinanza” (lettera d) del Capitolato d’Oneri) e pertanto (lettera e) del medesimo capitolato) “previa verifica, ove necessario, della documentazione cartacea presso gli uffici comunali”, al fine di riscontrare la presenza agli atti d’ufficio della certificazione sulla superficie tassabile da parte del Comune, e rettificare le assai “antipatiche” ed ingenerose sanzioni per presunta “infedeltà della dichiarazione”, nonché l’effettiva superficie tassabile, evitando inverosimili “visite a domicilio” o qualsivoglia richiesta di perizie, ma interfacciando i dati non già su base catastale (strumento molto più “veloce”, ma fuorviante), bensì sulla base delle concessioni edilizie rilasciate; a) previa istruttoria ut supra, restituire ai contribuenti le somme che dovessero aver ingiustamente versato; b) scusarsi con i contribuenti che dovessero essere stati ingiustamente tacciati di “infedeltà”; c) applicare correttamente la norma secondo cui i rifiuti prodotti nei fabbricati destinati all’attività agricola non possono essere considerati rifiuti solidi urbani; d) rendicontare al Consiglio comunale di Capoterra entro il termine perentorio previsto dal comma 1. e) nelle more della procedura ut supra, sospendere ogni ingiunzione eventualmente emessa. Il Consiglio comunale di Capoterra ha inoltre rafforzato – nell’esclusivo interesse dei contribuenti – il deliberato, stabilendo che il “rispetto dei termini previsti costituisce elemento di valutazione del Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, ed è rilevante ai fini dell’attribuzione della retribuzione di risultato”. “Gli abitanti potranno pertanto tirare un sospiro di sollievo: non esiste obbligo di presentare istanza, saranno riviste indistintamente tutte ed è inoltre stato sancito l’obbligo di restituire le somme a coloro i quali – spaventati o forse perché gli importi erano ridotti – hanno preferito pagare pur ritenendo di essere nel giusto. La delibera assunta non è di destra né di sinistra, è semplicemente giusta. Il Consiglio vigilerà sul rispetto dei contenuti della delibera stessa, nonché sui tempi. L’auspicio è che non accada mai più quanto successo a Capoterra. Oggi abbiamo messo le premesse”, conclude Franco Magi.


In questo articolo: