“Nonostante il Decreto Salva Casa sia in vigore da mesi, in Sardegna è di fatto inattuabile a causa della mancata codifica delle nuove tipologie di intervento nel sistema Suape. È inaccettabile che i cittadini e i professionisti del settore edilizio siano ostacolati da un ritardo burocratico evitabile”. Così l’Onorevole Alessandro Sorgia, Consigliere Regionale, interviene sulla questione che sta creando incertezze e difficoltà per i sardi.
L’Onorevole Sorgia, che ha sottoscritto e votato un ordine del giorno in Consiglio Regionale a sostegno dell’applicazione del Decreto, approvato più di due mesi fa, evidenzia come, nonostante il tempo trascorso, la mancata predisposizione della piattaforma SUAPE renda ancora impossibile la presentazione delle pratiche edilizie, creando una situazione di stallo che penalizza cittadini, imprese e professionisti.
“L’Assessore Spanedda si limita a dire che ‘si prevede l’aggiornamento della modulistica’, ma non chiarisce i tempi con cui questo avverrà. È fondamentale sapere se il blocco verrà risolto subito o se dovremo attendere l’approvazione della legge di recepimento, che rischia di subire tempi lunghissimi a causa del caos politico che regna in Regione. Tra il rischio di decadenza della Presidente Todde, l’impasse sulla riforma del sistema sanitario sardo e il percorso lungo e complesso per l’approvazione della legge finanziaria 2025, l’iter legislativo del Salva Casa potrebbe protrarsi per un periodo inaccettabile, lasciando nel limbo un settore strategico per l’economia sarda.”, continua Sorgia.
Secondo il Consigliere Regionale, il rischio è che l’inefficienza amministrativa blocchi un provvedimento che potrebbe agevolare migliaia di cittadini sardi. “Questa è la prova che la Regione deve dotarsi di strumenti più rapidi e snelli per recepire le normative nazionali, evitando che si creino ostacoli burocratici che rallentano il rilancio economico della nostra isola.”
Sorgia conclude con un appello alla Giunta Regionale: “Chiediamo un intervento immediato per aggiornare il sistema Suape e consentire la presentazione delle pratiche. Il tempo delle attese è finito: la Sardegna non può permettersi di restare indietro su un tema così importante”.