Caos fibromialgia in Sardegna, il centrosinistra “boccia” l’aiuto di 800 euro: “È un vitalizio per una malattia non diagnosticabile”

L’attuale maggioranza ripensa la modalità di erogazione dei soldi. Il bonus resta ma dal 2025 non sarà più erogato in generale, bensì per pagare farmaci, visite o analisi. Vari consiglieri di Pd e Orizzonte Comune muovono critiche e attacchi: “Non saremo complici di malattie che non esistono”. L’assessore della Sanità Bartolazzi: “Cambiamo le modalità di erogazione delle risorse, sì al supporto ma non al vitalizio. Ci sono persone che soffrono di una patologia indefinita con una grossa componente psicosomatica, a volte con tratti psichiatrici”. Protestano le associazioni dei fibromialgici: “Non siamo malati psichiatrici e la nostra malattia non è un’invenzione”. IL VIDEO


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Stop al bonus annuale di ottocento euro annui, dati “a pioggia”, per ogni sardo che ha presentato domanda perchè affetto da fibromialgia. Il centrosinistra regionale targato Pd e 5 Stelle “straccia” l’erogazione di quella che, a detta dello stesso assessore alla Sanità Bartolazzi, “non è diagnosticabile come malattia. Non tocchiamo le risorse, cambiamo le modalità di erogazione. La fibromialgia non è diagnosticabile come malattia, è una diagnosi di esclusione e se diamo un vitalizio a tremila persone che non possono dimostrarla, un altro anno saranno novemila e l’altro ancora ventimila. Non c’è un test diagnostico validato a livello internazionale, ma è vero che ci sono persone che soffrono di una patologia indefinita con una grossa componente psicosomatica a volte con tratti psichiatrici. Vanno tutelati dal punto di vista delle visite e dei percorsi diagnostici da affrontare, ci sarà il supporto ma non il vitalizio di ottocento euro l’anno, è un boomerang che può ritorcersi contro perchè i fibromialgici potrebbero aumentare in modo esponenziale e diventare fuori controllo”. Le parole di Bartolazzi arrivano al termine della discussione, in sede di approvazione del bilancio, dei fondi da destinare in futuro per la fibromialgia, che sono stati incrementati. Fausto Piga (Fratelli d’Italia), colui che era riuscito due anni fa a a fare approvare il bonus, ha difeso la sua scelta e ha invitato l’attuale maggioranza di centrosinistra a fare altrettanto. Ma vari consiglieri, da Pietro Cozzolino di Orizzonte Comune a Roberto Deriu e Camilla Soru del Pd, hanno fatto pollice verso. E non hanno risparmiato parole di fuoco e molto critiche contro quella che “è una malattia non diagnosticabile”.

 

 

 

 

 

 

La Soru nel suo intervento ha affermato che “chi sta male deve essere curato e non avere un vitalizio senza nessun tipo di specifica per le spese sanitarie” e, tra l’altro, che “le diagnosi tra le sette e le nove volte su dieci sono fatte esclusivamente alle donne. Visto che la sanità sarda dovrebbe essere un problema per tutti e visto che questa malattia è tremendamente diagnosticata soltanto alle donne, rendiamoci conto c’è un problema di disparità di genere tra le diagnosi. La medicina, spesso e purtroppo, non indaga i sintomi delle donne e quindi a infilarle sotto queste fantomatiche patologie, non si sa se sono di natura scientifica o solo ‘sei stressata, figlia mia’”. Successivamente, con delle “storie” pubbliche su Facebook, ha aggiunto, spiegando, che “lo stanziamento resta ed è anzi incrementato. Si potranno chiedere gli 800 euro ma per pagare farmaci, visite o analisi”. Nela replica in Aula, Fausto Piga ha detto che “se fossimo stati nella scorsa legislatura qualcuno avrebbe urlato ‘vergogna’ per le parole utilizzate. Non temiamo il confronto, chi la pensa diversamente non viene etichettato come ignorante ma rispettato, magari nelle diversità si possono trovare modi per migliorare. La legge perfetta non esiste, quello che mi ricordo è che quella norma era stata presentata in modo uguale dal Movimento 5 Stelle, copiando il nostro lavoro. Non so se oggi ha cambiato idea. Siamo delusi, speriamo almeno che le modifiche partano dall’anno 2025, la maggioranza per fare un dispetto al centrodestra ha cambiato le regole di assegnazione del sussidio e ora la fibromialgia rischia di tornare invisibile. La novità votata dalla maggioranza”, precisa Piga, “prevede che non sarà più un sussidio sociale riconosciuto a tutti, volgarmente chiamato vitalizio dai banchi dell’opposizione. Le nuove regole non sono chiare e bisticciano con gli interventi in Aula di diversi consiglieri regionali ho provato ad oppormi sino all’ultimo perché non esistono malati di serie A e B, ma alla fine ha vinto l’arroganza della maggioranza. Imbarazzanti gli interventi in Aula di alcuni consiglieri della maggioranza, auguro loro di non dover mai fare i conti con questa patologia”. E le proteste delle associazioni dei fibromialgici non si sono fatte attendere: “È davvero intollerabile sentire ancora oggi affermazioni tanto infondate sulla fibromialgia. La fibromialgia non è una malattia psichiatrica. È una condizione cronica caratterizzata da dolore diffuso, affaticamento intenso e disturbi del sonno. Sebbene sia vero che molti pazienti con fibromialgia sperimentino anche sintomi di ansia e depressione, questi sono spesso una conseguenza del dolore cronico e non la causa primaria. Esistono numerosi studi scientifici sulla fibromialgia”, tuonano dal Comitato fibromialgici uniti Italia. “Negli ultimi anni, la ricerca ha fatto passi avanti nel comprendere alcuni meccanismi alla base di questa malattia. Sebbene non esista ancora una cura definitiva, sono disponibili diverse opzioni terapeutiche per cercare di gestire i sintomi e migliorare la qualità di vita dei pazienti. Ignorare la sofferenza dei malati di fibromialgia è non solo sbagliato, ma anche dannoso. Certe affermazioni possono portare all’isolamento sociale, alla negazione della malattia e alla difficoltà nel trovare un adeguato supporto medico. È fondamentale promuovere una corretta informazione sulla fibromialgia. Solo così potremo garantire a tutti i pazienti una diagnosi precoce e un trattamento efficace e il riconoscimento della loro malattia. Cfu-Italia Odv prende le distanze da quanto sta succedendo in Regione Sardegna. Negli ultimi anni abbiamo portato la regione ad esempio per i passi avanti fatti nei confronti di chi soffre di fibromialgia. Quanto avvenuto ieri in merito alla proposta di poter proseguire con il bonus fibromialgia è offensivo per chi soffre di fibromialgia, per tutti i medici capaci, per la ricerca e per l’enorme lavoro portato avanti dalle associazioni e dai politici che in questi anni ci hanno messo la faccia e gli intenti. Siamo tornati indietro di decenni. Oggi non si può più ricorrere alla mancanza di informazione come scusa, chi non è informato deve prendersela con la propria indolenza. In un mondo perfetto, ma anche in uno imperfetto come il nostro, ora, dovremmo ricevere scuse pubbliche”.

 

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