Recinzioni, metri di nastro biancorosso e cartelli di pericolo sono bene in vista, accanto alla stazione dei treni di piazza Matteotti. Di operai, però, nemmeno l’ombra: il ritrovamento della fontana romana nell’area interessata dai lavori di realizzazione del tratto di metropolitana che collegherà la piazza con piazza Repubblica ha portato a uno slittamento dei tempi. E, a quasi due mesi dall’arrivo di transenne e studiosi della soprintendenza, la situazione inizia un pochino ad ingarbugliarsi. Sono stati trovati i soldi per analizzare anche le mura antiche ritrovate durante i primi scavi, Comune e Regione concordano sulla necessità di mettere in protezione il sito, giudicato di valenza archeologica e gli studiosi hanno chiesto altro tempo per svolgere tutte le verifiche del caso: “Due mesi”, afferma il direttore centrale dell’Arst, Carlo Poledrini. Un lasso di tempo comunque variabile, visto che nelle ultime settimane non ci sono più stati contatti tra soprintendenza e Arst. E la tutela dei ritrovamenti storici fa a pugni con quel diritto alla mobilità tanto sbandierato da tempo, di sicuro sin da quando sono stati realizzati i primi schizzi del tracciato della metro.
“Riprenderemo i lavori a luglio, massimo ad agosto. Da un lato bisogna mettere in sicurezza il sito e dall’altro proseguire i lavori in modo che non si penalizzino le esigenze di mobilità che perseguiamo con la realizzazione della metro”, prosegue Poledrini. E, se i tempi saranno questi, in piena estate ci saranno almeno un tris di cantieri in pochi chilometri, tutti in pieno centro a Cagliari: via Roma con la realizzazione della foresta urbana dell’archistar Stefano Boeri, i binari della metro e il restyling di viale Trieste.