Calano prime dosi e booster anti Covid in Sardegna, ospedali sotto pressione

Gli ultimi dati certificano una netta diminuzione delle prenotazioni sia della prima dose che delle terze: la fine dello stato di emergenza e l’annuncio dell’addio al green pass faranno calare ulteriormente i nuovi vaccinati, facendo così allontanare l’obiettivo del 90% di sardi immunizzati entro l’estate. Resta alta la pressione in ospedali e terapie intensive al contrario che nel resto d’Italia.


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Dopo il boom, un calo progressivo e costante. L’effetto green pass rafforzato che ha portato a un aumento delle prenotazioni delle prime e terze dosi di vaccino anti covid, è già finito da un pezzo, tanto che la conta degli immunizzati è nelle secche di numeri che non si smuovono e che fanno allontanare l’obiettivo di raggiungere il 90% di immunizzati entro l’estate in Sardegna. La fine dello stato di emergenza il 31 marzo e l’addio al green pass faranno il resto, assecondando la decisione di chi nella fine delle restrizioni vede lo scampato pericolo della vaccinazione.  Attualmente i sardi vaccinati sono 1.356.062, pari all’84,8% della popolazione complessiva, ma nell’ultimo mese si è appunto assistito ad un calo delle somministrazioni sia delle prime dosi che delle inoculazioni booster.

A preoccupare particolarmente è la pressione sugli ospedali che resta ancora molto alta. Mentre in Italia l’occupazione media delle terapie intensive cala al 5% e quella dei posti Covid in area medica è al 13% – molto al di sotto di un anno fa quando le due percentuali erano, rispettivamente, del 37% e 41% – nell’Isola le intensive risalgono al 10%, al limite della soglia di attenzione, mentre nei reparti si arriva al 20% (oltre la soglia del 15%). Un anno fa, però, in Sardegna la situazione era diversa:11% nelle terapie intensive ma anche in area non critica.

Per quanto riguarda i decessi, la Sardegna conta finora 2153 morti, 100 solo nell’ultimo mese.


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