Cagliari, Yari Fa arrestato per omicidio: una coltellata fatale per Fabio Piga nel bagno del Donegal

La vittima, ex carabiniere e noto per occuparsi della sicurezza nel locale, è intervenuta perché aveva notato movimenti strani. Il 19enne non era entrato armato nel pub, il coltello era già nella toilette. L’aggressore portato a Uta sarà interrogato martedì, sul suo Facebook pioggia di insulti, interviene qualche parente: “Sono due le famiglie distrutte”.


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Una discussione, poi la colluttazione e la coltellata fatale, sferrata al petto, con un coltello già sequestrato dalla polizia, che apparteneva al Donegal. Coltello che era già dentro il bagno del locale di via Caprera e che Yari Fa ha impugnato, uccidendo il trentaseienne Fabio Piga, ex carabiniere, oggi lavoratore in una grossa azienda del sud della Sardegna e noto al popolo della movida e della notte per occuparsi della sicurezza al Donegal. Fa è stato subito bloccato da alcuni addetti alla security e l’arresto è scattato in flagranza perché gli agenti hanno potuto raccogliere subito testimonianze fondamentali. Il 19enne ha rilasciato dichiarazioni spontanee al pm Marco Cocco, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Rinchiuso a Uta, martedì ci sarà l’interrogatorio di garanzia.
Sui social, intanto, il profilo Fb del presunto assassino è stato fatto bersaglio di tanti commenti, molti di insulti. Qualcuno lo accusa di avere ucciso Fabio “davanti agli occhi della sua fidanzata”, che infatti lavorava al Donegal, come emerso dalle indagini. Una zia del diciannovenne, invece, scrive “appena arrivata la notizia ho pianto per questo ragazzo che non conoscevo personalmente ma che a quanto pare è una bravissima persona. Mi stringo personalmente al dolore della sua famiglia, ho letto qualche commento intelligente che dice che ci sono due famiglie distrutte. É proprio così, io ho pianto mia mamma, ha pianto mio fratello ha pianto la mia ex cognata, ha pianto e si è sentita male! Non
é per niente bello quello che stiamo vivendo, anzi, non lo auguro a nessuno. Ha sbagliato ed è giusto che paghi però voi, scrivendo così, non siete da meno, credetemi, teneteli per voi i vostri pareri, giusti o sbagliati che siano”.


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