Cagliari, Villa Tigellio abbandonata: i cittadini pagano per salvarla

La bella idea di Marcello Roberto Marchi: una sottoscrizione popolare dei cittadini per recuperare la villa di Tigellio, che resta in condizioni di degrado assurdo: “Partecipino anche Comune, Sovrintendenza e associazioni dei commercianti”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

di Marcello Roberto Marchi

Sovrintendenza e Comune di Cagliari si preoccupano dei ritrovamenti archeologici sottoterra scoperti occasionalmente durante lavori stradali ma non vedono, tanto meno tutelano veri tesori della storia antica della Città che sono  da anni in piena vista, a cielo aperto. E’ il caso di Villa Tigellio, in pieno centro storico, tagliata letteralmente fuori dai percorsi turistici organizzati da vari tour-operetors che hanno anche rapporti con l’Amministrazione comunale e con le rappresentanze di categoria, prime fra tutte la Camera di Commercio, la Confesercenti e la Confcommercio, per non citare tutti quegli apparati ai quali dovrebbero stare a cuore gli interessi ela valorizzazione della Città sotto il profilo economico, sociale  e culturale.

ABBANDONATA A SE STESSA. Oltre ad essere totalmente abbandonata, seppure affidata alla gestione di un soggetto privato, non ci si è mai preoccupati di salvaguardare la ricchezza dei reperti presenti, che stanno andando a malora per l’opera devastante e distruttrice del tempo e delle intemperie. E’ il caso delle “colonne” che si stanno lentamente sgretolando, come anche i muri perimetrali, è il caso soprattutto di due pietre o steli  con scritte in latino che ormai non si leggono quasi più. Il Soprintendente, il Sindaco, l’Assessore comunale e quello regionale alla Cultura si sono mai affacciati in questo luogo di storia del nostro popolo e della nostra Terra per vedere, capire e intervenire ?

MILIONI SPERPERATI. Certamente risponderanno che non ci sono risorse a disposizione, può anche essere ma, con tutti i milioni di euro che vengono spesi e spesso anche sperperati per opere e interventi inutili, c’era e c’è l’occasione per inserire nei programmi comunali,regionali, nazionali ed europei un progetto di recupero e di valorizzazione di tutto il compendio di Villa Tigellio, che può legittimamente definirsi “patrimonio dell’umanità”. Per sistemare in maniera decente, recuperando gli scritti e dando una più idonea sistemazione alle due “pietre” credo che il Comune e la Soprintendenza non abbiano difficoltà nei propri bilanci a trovare una somma modesta. Anzichè ” lambiccarsi il cervello” per  sistemare il ” buco” che da più di un anno ostacola la sistemazione definitiva del Corso Vittorio Emanuele, si abbia il coraggio di “tapparlo” come è stato fatto nel Largo Carlo Felice, in Via Manno e in Piazza Gramsci. I soldi così risparmiati possono essere destinati tranquillamente e con maggiore utilità a sistemare Villa Tigellio. In alternativa, se fosse necessario ( e rimaniamo in attesa di un cortese cenno di risposta ) siamo pronti a promuovere una sottoscrizione popolare, invitando a parteciparvi anche il Soprintendente, il Sindaco, la Giunta e l’intero Consiglio Comunale come segno di attaccamento ai ” beni” della Città, dei quali dovrebbero essere attenti e saggi custodi.


In questo articolo: