Oggi si è svolta presso il Consiglio Regionale una significativa manifestazione indetta da USB Sanità,che ha visto una grande adesione da parte degli Operatori Socio-Sanitari della ASL di Cagliari, con la partecipazione attiva anche degli OSS dell’AOU di Cagliari e degli OSS della ASL 6. Questo evento harappresentato una risposta forte e chiara contro l’indifferenza dimostrata dalle istituzioni sanitarie regionali nei confronti di questi professionisti indispensabili.
“Finalmente siamo stati auditi congiuntamente dalle commissioni Sanità e Lavoro,” ha dichiarato Gianfranco Angioni, Referente regionale di USB Sanità che ha guidato la manifestazione. Durante l’audizione, sono state esposte le motivazioni alla base della protesta. Le presidenti delle commissioni hanno dato la propria disponibilità a cercare immediatamente soluzioni a questa annosa problematica. I membri delle commissioni hanno concordato all’unanimità sull’urgenza di trovare risposte nel breve periodo, affinché venga ripristinata la dignità di questi lavoratori.
“Abbiamo chiarito alla parte politica la nostra determinazione a proseguire nella vertenza fino a quando non riceveremo risposte certe riguardanti un percorso di stabilizzazione per gli OSS,” ha aggiunto Angioni. È stata sottolineata l’importanza di far scorrere le graduatorie esistenti e di consentire a chi ha acquisito i requisiti di partecipare a un nuovo bando di stabilizzazione. In questa fase, è fondamentale una presa di posizione decisa da parte dell’assessorato alla Sanità, affinché vengano impartite chiare indicazioni per procedere con le necessarie pratiche di stabilizzazione. Pertanto, abbiamo annunciato che, in attesa di riscontri dagli organismi competenti, ci organizzeremo con una nuova manifestazione presso l’assessorato alla Sanità.
“La situazione della mancata stabilizzazione degli OSS è inaccettabile e deve essere affrontata con urgenza.”, ha evidenziato Angioni. “Questi professionisti hanno svolto il proprio lavoro con dedizione e sacrificio, specialmente durante l’emergenza sanitaria legata alla pandemia di Covid-19. È inaccettabile che chi ha fronteggiato con coraggio questa crisi sia ora dimenticato dalle istituzioni preposte alla loro tutela. Questa condizione ha generato frustrazione e amarezza tra gli OSS, che vedono compromesso il proprio futuro lavorativo senza alcuna giustificazione. Gli OSS non sono semplici numeri; sono persone che quotidianamente si prendono cura dei più vulnerabili in un contesto già fortemente provato da carenze di organico e risorse. La loro esclusione dai processi di stabilizzazione rappresenta un affronto alla loro professionalità e dedizione. È cruciale riconoscere l’importanza dell’assistenza sociale e sanitaria, soprattutto in un periodo di emergenza come quello attuale. Gli OSS costituiscono un pilastro del sistema sanitario e la loro stabilizzazione deve essere considerata non come un onere, ma come un investimento essenziale per garantire un servizio di qualità per la popolazione. La precarietà di queste figure professionali porta a un alto tasso di turnover, compromettendo seriamente la qualità dell’assistenza.”
“Le istituzioni regionali”-conclude- “devono urgentemente prestare ascolto alle legittime richieste di questi lavoratori e riconoscere il loro contributo fondamentale nel settore sanitario”.