Cagliari, tragedia sfiorata sulla Sella del Diavolo: “Il terreno ha franato all’improvviso, salvato dai cespugli”

Le piante hanno frenato la sua corsa verso lo strapiombo e le scogliere, non distante dal punto dove, due settimane fa, è morta una 38enne: “Stavo facendo uno dei soliti fuori percorso”, ammette Efisio Porcu, esperto di calate in corda doppia. “Il terreno ha ceduto di botto, me la sono cavata solo con qualche graffio. Quel promontorio è bello ma si sta sbriciolando, alcuni punti sono sospesi nel vuoto”


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Una frana improvvisa sotto i suoi piedi di arrampicatore ed esperto di cordata, in una di quelle zone tanto belle e mozzafiato quanto segnate come pericolose e interdette del golfo degli Angeli, in cima al colle di Sant’Elia. Efisio Porcu, ieri, ha visto tutta la sua vita scorrergli davanti ad una velocità supersonica mentre, centimetro dopo centimetro, si stava avvicinando allo strapiombo. Sotto di lui l’acqua, ma ancora prima gli scogli. Cioè, da quell’altezza, morte sicura. Proprio come capitato due settimane fa a Monica Perra, in un altro punto non molto distante da quello nel quale Efisio stava per perdere la vita. “I cespugli hanno frenato la mia caduta, me la sono cavata solo con qualche graffio”, racconta, ancora abbastanza scosso, il 39enne, molto conosciuto nel mondo delle arrampicate sportive e delle cosiddette cordate. E quei sentieri, Porcu, li conosce molto bene: “Quel percorso lo faccio almeno tre volte al mese. Nonostante la conoscenza del luogo, il sentiero ha subìto notevoli cambiamenti”. E ieri, a quanto pare, è arrivato un chiaro segnale che fa capire che sia meglio restarsene alla larga.
“Quel promontorio è bello ma mi sta sbriciolando, alcuni punti sono sospesi nel vuoto”, ammette, con una punta di tristezza, il trentanovenne. Un’erosione che, per quanto talmente lenta da essere quasi invisibile all’occhio umano, sta andando avanti. “Noi non ce ne rendiamo conto, ma alcuni punti dove passiamo sono completamente incavi e sospensione nel vuoto”. I pochi graffi sono, almeno a livello di dolore, quasi un ricordo. Ed Efisio Porcu, da miracolato, da l’unico consiglio saggio: “È bello fare i fighi postando foto, e io sono il primo, di quel meraviglioso posto a due passi da casa. Ma la vita è una ed è meglio tenersela stretta più di un paio di like. E seguite i percorsi delimitati, in attesa che il Comune metta in sicurezza e chiuda i tratti più pericolosi”.


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