Cagliari, tensione al porto: 15enne svenuta per abuso di alcol e molestata da un adulto

Un pomeriggio di svago si trasforma in incubo per un gruppo di minorenni. In campo gli operatori di strada. Luca Pisano: “Chiudere i minimarket che vendono gli alcolici ai giovani”


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Svenuta per abuso di alcol e soccorsa da un’ambulanza. E prima ancora molestata da un adulto, quando già non era in grado di reagire. Il sabato sera del divertimento si è trasformato in un incubo per un gruppo di minorenni dell’hinterland che ha scelto il porto di Cagliari per passare una serata in allegria. I ragazzini sono stati raggiunti dagli operatori di strada volontari guidati da Luca Pisano che ha raccontato il pomeriggio in un lungo post su Facebook.
Pisano fa i conti per la serata tipo: 8 euro per Vodka e circa 10 per il Montenegro, costi comprensivi di tutto ciò che serve per miscelare e bere: limonata, sprite, ghiaccio, cannucce e bicchieri dì plastica.
“Se non chiudete i market che vendono alcool ai minorenni, i giovani continueranno a bere perché, ovviamente, sono tentati”, avrebbero osservato due ragazze di 16 anni  e un ragazzo di 15 che frequentano un Liceo di Cagliari e vivono in città. Una loro coetanea di tredici, residente a Quartu,  che ha il permesso di rimanere alla Marina sino alle ore 24.00, avrebbe aggiunto che l’alcool è divertimento, “è sempre stato così, è sempre sarà cosi”.
“Hanno voglia di parlare, sono gentilissimi e cercano un confronto”, scrive Pisano, “e poi ci sono le consuete “strategie” per indurre rapidamente uno stato di coscienza alterato, “non mangiamo, così sale prima”, che possono però avere effetti devastanti”. E cita il caso della ragazzina di 15 anni che alle 19 è crollata in via Roma ed è stata soccorsa dall’ambulanza.
“Le amiche sono disperate anche perché, secondo la loro ricostruzione, è stata molestata da un adulto quando non era in grado di reagire”, aggiunge Pisano, “siamo allora intervenuti – ieri sera (dalle 17.30 alle ore 21.30) con il nostro team di 16 volontari operatori di strada – per tranquillizzare le amiche che piangevano e soprattutto un ragazzo che, molto agitato, minacciava di picchiare il molestatore.
Nonostante la tensione e le urla, siamo riusciti a riportare la calma. I giovani sono stati educatissimi (ci hanno anche ringraziato più volte) e desiderosi di ricevere il nostro aiuto”.
Elenca poi alcune riflessioni che potrebbero essere utili per il Sindaco di Cagliari “affinché attui la Carta di Piazza Yenne (che ha firmato in data 16.12.2019) e preveda lo stanziamento di almeno 200 mila euro l’anno per realizzare progetti seri e concreti per i giovani:
1. come tante volte ho evidenziato, i giovani non sono aggressivi e maleducati. Non rappresentano un pericolo o una minaccia che deve essere gestita con le forze di polizia. Non sono criminali, ma soggetti fragili in età evolutiva, spesso portatori di un vuoto interno (problematiche familiari, esposizione alla subcultura digitale, etc) che cercano di colmare con comportamenti a rischio. Chiedono aiuto e sono aperti al dialogo. Nessuno di noi è stato aggredito o trattato male (anzi!);
2. le forze di polizia sono invece indispensabili per bloccare la vendita di alcool ai minorenni promossa e pubblicizzata dai market della Marina gestiti da italiani e soprattutto stranieri, denominati dai giovanissimi, “bangladini”;

3. l’ira dei residenti della Marina è comprensibile, devono essere sostenuti e aiutati.  Con la nostra unità di operativa di strada lavoreremo nell’ottica della “mediazione dei conflitti” tra residenti, commercianti e giovani”.


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