Cagliari, Piazza Garibaldi double face: chi soffre di horror vacui svolti per altre vie

Forse c’è stato un ripensamento sul progetto della piazza Garibaldi. Sono comparse, in netta antitesi con quelle già installate che riproducono il modello già adottato in piazza Gramsci e in molte altre piazze già inaugurate, comprese quelle del lungomare Poetto, delle vere panchine. Ma…


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Forse c’è stato un ripensamento sul progetto della piazza Garibaldi. Sono comparse, in netta antitesi con quelle già installate che riproducono il modello già adottato in piazza Gramsci e in molte altre piazze già inaugurate, comprese quelle del lungomare Poetto, delle vere panchine, ancora incellofanate, del genere vecchia Cagliari, in ferro battuto a strisce. Bisogno di autenticità almeno nelle sedute? Tentativo di restituire l’atmosfera del vecchio edificio Riva, che gridava vendetta di fronte a quegli improbabili scomodi cubi di cemento? Può darsi.

Osservando la piazza come appare ora, a tre giorni dichiarati della sua apertura, pare di assistere ad uno strano fenomeno: c’è una piazzetta con gli alberi e le aiuole di fronte alla scalinata principale della scuola con panchine vintage e un’altra grande area cementificata, immensa e spoglia con le sedute avveniristiche un po’ spaziali. Due piazze Garibaldi, una d’epoca e una postmoderna? Una per i nostalgici del tempo che fu e una per i futuristi? Non è chiaro.

L’effetto stridente è ora disarmante, ma tant’è, può darsi che in tre giorni sapremo quale sarà l’effetto finale e forse capiremo il progetto. Certamente per ora questi immensi spazi vuoti appaiono spettrali e l’arredo non incoraggia. Soprattutto in questa atmosfera natalizia che dovrebbe suggerire incontro, non disorientamento. Chi soffrisse di horror vacui, svolti per altre vie.


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