Cagliari, “niente tavolini, ingiusto lo stop alle 18: consumare al banco non è più sicuro? Come faremo?”

La scelta di Alessandra Cherchi, titolare di uno storico bar di via Paoli, si scontra con la nuova regola del Governo Conte: “Meglio un cliente che consuma al bancone e che non resta due ore seduto a chiacchierare, il virus circola nell’aria: proverò a continuare con l’asporto”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

I tavolini non li ha mai avuti all’interno del suo bar all’angolo tra via Paoli e via Tola, Alessandra Cherchi, 50 anni. E, anche negli ultimi mesi, non ha mai pensato di piazzarne nemmeno uno. Adesso, col nuovo Dpcm del Governo Conte, dalle diciotto i consumi al bancone sono vietati. Chi ha sedie e tavoli è salvo, chi ne è sprovvisto può solo salvarsi con l’asporto: “Penso che continuerò così, con l’asporto, o magari comprerò i tavolini. Non credo che servano autorizzazioni per metterli dentro il mio bar”, esordisce la barista. Che però, subito dopo, bolla come “una stupidaggine” la nuova regola: “Preferisco che il cliente entri e consumi al bancone, meglio così che restare due ore seduto al tavolino a chiacchierare. Il virus circola nell’aria”, osserva la Cherchi. E il suo ragionamento si basa proprio sul divieto a consumare in piedi, giudicato decisamente più “rapido”. Un caffè, una bibita, un bicchiere d’acqua, e poi subito (o quasi) fuori dal bar.
“Penso che subirò dei cali, io ho sempre seguito tutte le regole”, assicura, da dietro la cassa e tenendo abbondantemente il metro di distanza, la cinquantenne. All’ingresso c’è un erogatore di gel igienizzante, lei e il padre indossano la mascherina. Non basta, però: da oggi e sino al prossimo tredici novembre, dalle 18 sino alla chiusura, potranno battere scontrini solo ai clienti che sceglieranno di entrare, acquistare e portarsi via cibi e bevande. In caso contrario, il rischio è quello di una multa.


In questo articolo: