Cagliari, movida e baccano in via Mameli. Arpas: “Disturbo della quiete pubblica”

Nel mirino il vociare dei clienti e la musica diffusa all’esterno del locale Frida tra via Sassari e via Mameli. Le indagini della notte del 24 novembre scorso parlano di “immissioni sonore nettamente superiori al limite di zona”


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Musica e schiamazzi notturni. L’Arpas conferma: tra via Mameli e via Sassari la quiete pubblica è disturbata. I residenti di via Mameli sono da tempo impegnati in un braccio di ferro coi gestori del locale Frida all’angolo tra via Mameli e via Sassari. Così il 24 e il 25 Novembre scorsi i funzionari Arpas hanno indagato sulla consistenza del baccano e l’esito degli accertamenti ha confermato “la sussistenza dei motivi alla base delle lamentele e l’inosservanza, da parte dei gestori del Pubblico Esercizio denominato “Frida”, ubicato all’angolo tra via Sassari e via Mameli, dei limiti acustici stabiliti dalla vigente normativa in materia di tutela della popolazione dall’inquinamento acustico”, come si legge nella nota del 10 dicembre scorso di Massimo Cappai, della direzione tecnico scientifica dell’Arpas.

Secondo i tecnici Andrea Aramo e Luigi Mura è emerso che il locale in questione, oltre alla classica attività di mescita di alimenti e bevande, offre musica e occasione di aggregazione ai moltissimi frequentatori notturni, molti dei quali, secondo quanto riscontrato dai funzionari incaricati e riportato nella relazione allegata “si intrattengono all’esterno del locale per consumare le bevande (prelevate all’interno del medesimo pubblico esercizio) e socializzare, con conseguente, inevitabile, produzione di schiamazzi di vario genere che interferiscono negativamente sulla qualità della vita della pluralità dei residenti che dimorano nelle abitazioni circostanti”.

Secondo le carte, dagli accertamenti eseguiti, appare sostanzialmente emergere che sia stata disturbata “la quiete delle persone dimoranti nelle abitazioni circostanti, mediante l’abuso di strumenti sonori in difformità ai limiti stabiliti dalla legge quadro, nonché non impedendo lo schiamazzo degli avventori ammassati stabilmente nella pubblica via, nelle prossimità degli ingressi al medesimo locale, realizzando immissioni sonore aggiuntive, in quanto non strettamente necessarie per l’esercizio dell’attività, durate fino a notte fonda, in grado di offendere la quiete pubblica”.

Le indagini hanno riguardato l’orario compreso tra le 22 circa del 24 novembre 2018 e le 3,30 circa del giorno successivo, in cui la rumorosità connessa all’attività svolta dal locale, è risultata capace di diffondere nell’ambiente esterno e, conseguentemente, negli ambienti abitativi circostanti, “immissioni sonore nettamente superiori al limite di zona, nella fattispecie stabilito in 55 dB(A) dal Piano di Classificazione Acustica del Comune di Cagliari.


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