Cagliari, movida a numero chiuso alla Marina e meno tavoli: “Truzzu, vogliamo via Roma pedonale”

Guerra al chiasso nei rioni storici, il piano arriva in Comune e i ristoratori, furiosi e preoccupati, fanno squadra: “Forse qualcuno esagera, non siamo tutti ‘selvaggi’. I tavoli ci servono, possiamo metterli in via Roma, basta vietarla alle auto ogni sera”


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Una stretta molto severa contro la movida nel centro storico di Cagliari. Il piano, presto, sarà discusso in Comune, i punti fermi sono i seguenti: addio tavolini entro l’una di notte, meno spazi per consumare cibo, drink e gelati all’aperto e meno persone nel centro storico. Una Marina letteralmente a numero chiuso, anche se non si sa come poter “controllare” i passaggi nel rione portuale cagliaritano. E i ristoratori iniziano a fare squadra. Più di uno rischia di vedersi tagliare i tavolini all’esterno. E l’assioma è: meno tavolini uguale meno clienti. Una mazzata, in altre parole, soprattutto in un periodo delicato, quello dell’emergenza Coronavirus. La soluzione per evitare il caos nelle viuzze? Una: via Roma pedonale, tra i portici e la maxi aiuola centrale. Almeno la sera, per poter piazzare lì i tavolini “vietati” davanti ai locali.

“Dobbiamo lavorare e, a questo punto, vogliamo altri spazi. Qualcuno può non aver rispettato le distanze, ma non ci sono mica gli stessi problemi in tutta la Marina. Via Roma pedonale dalle diciotto alle ventiquattro, è questo ciò che vogliamo dal sindaco Truzzu”, dice Marco Milia, titolare di un locale food alla Marina e nel direttivo del consorzio dei commercianti del centro storico: “Non esiste fare la Marina a numero chiuso, chi di dovere deve fare più controlli, non siamo tutti ‘selvaggi’. Via Roma pedonale solo la sera consente anche ai bar sotto i portici di poter ‘respirare'”, afferma Milia. “I residenti si lamentano del rumore? Ne abbiamo le scatole piene di questi attacchi, servono altre rilevazioni dell’Arpas, per qualche via non ci può passare l’intero quartiere. Siamo stanchi e vessati, non si può ancora infierire su di noi”. Concorde anche Luigi Dedoni, alla guida di tre ristoranti della Marina: “La Marina a mezzanotte è già chiusa, non c’è lo stesso movimento di piazza Yenen o del Corso. Ok a via Roma pedonale, la sera, si possono utilizzare anche i portici”, osserva. “Dopo le venti non c’è un grande traffico automobilistico, si può fare. Ora abbiamo spazi più larghi per i tavolini a causa della pandemia, ma se ce li riducono ne perderemo una grossa quantità. Il rione è trascurato, va abbellito e reso più ordinato”. Dedoni nemmeno pensa all’ipotesi di un quartiere a numero chiuso, e suggerisce: “Mettiamo all’inizio di ogni strada degli igienizzanti per le mani, anche questa è sicurezza”.


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