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Finalmente è caduta la ” maschera” : vogliono mettere le mani sull’Albergo del Povero, vogliono “emarginare” ancor di più le persone in difficoltà anche sotto il profilo fisico, quelle che appunto sono ospiti oggi e che potranno esserlo domani. E una condizione che non può essere accettata dalla Città non solo dalla Caritas e da chi ha da sempre garantito la sua funzionalità, proprio lì, a fianco del Santuario di Sant’Ignazio da Laconi e ,più su, gli altri Istituti simbolo delle disabilità. Mi pare di vedere Fra Lorenzo, Fra Nazzareno, Fra Nicola che di quei poveri, di quei diseredati sono stati i protettori, direi i custodi ed ai quali oggi si vuole portare via non solo fisicamente il tetto ma soprattutto quella “protezione” umana della quale non possono fare a meno. Con la scusa della ristrutturazione e dell’adeguamento alle norme tecniche, gli si vorrebbe ” togliere dalla vista del mondo” e portarli in un angolo remoto della città, nell’ex deposito dell’Aeronautica a Monte Urpinu, come propone il Presidente dell’ERSU Camoglio e come pare concordino Regione, Comune e Università. Così è dato leggere nelle cronache di questi giorni e c’è da rimanere sconcertati. La Mensa per i poveri, l’Albergo dei Poveri deve rimanere qui a Sant’Ignazio, deve essere caso mai resa ancora più accogliente e funzionale per far sentire il calore della solidarietà umana a quanti, molti anche non per colpa loro, la vita ha riservato un destino infelice. Essere in mezzo a noi, vederli circolare nelle strade del Centro storico dà senso alla vivibilità stessa, alla “vitalità” della nostra Comunità. Togliere la mensa di Sant’Ignazio ai poveri e alla Caritas per darla all’Università è per me una “vigliaccata”, soprattutto perchè vuole significare ” isolare” le povertà e i deboli. Si fa riferimento alle mense universitarie insufficienti, a quella di Via Trentino, al Campus, e via di là per dare un servizio ( certo necessario) agli studenti universitari togliendo un ” bene ” essenziale ai poveri che abbiamo il dovere di difendere, come parità di diritti e di doveri ( da parte nostra).