Cagliari, l’assurda beffa: “Choc anafilattico 20 anni fa, non idonea al vaccino ma vogliono comunque vaccinarmi”

Prenotata, in fila per tre ore sotto il sole. Poi, il ribaltone. Paola Pusceddu, 68 anni, “con varie allergie”, viene mandata via dalla Fiera: “Risulto non idonea al vaccino ma mi hanno anche detto che è meglio che lo faccia in ospedale. Quindi, per assurdo, dovranno chiamarmi dal Santissima Trinità o dal Binaghi”


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Ha varie allergie, “anche ad alcuni medicinali”, tanto tempo fa “ho avuto uno choc anafilattico, era il 2001”, si prenota e viene contattata per il vaccino ma poi, all’ultimo, salta tutto. Eccolo, un nuovo caso di caos nelle vaccinazioni a Cagliari. Protagonista, suo malgrado, è Paola Pusceddu: sessantotto anni, pensionata, lo scorso 13 maggio arriva alla Fiera: “Tre ore di fila sotto il sole, poi è arrivato il mio turno. Un dottore ha visto tutte le mie cartelle mediche, anche se penso che avrebbero dovuto già averle e, dopo aver scoperto che vent’anni fa ho rischiato di andarmene all’altro mondo decide che non devo fare l’AstraZeneca ma il Pfizer”. Le scorte c’erano, nessun problema. E invece no: “Un’altra dottoressa inizia a dire che, siccome avevo avuto quello choc anafilattico, non c’era abbastanza sicurezza per vaccinarmi”. Ma non si tratterebbe di una mancanza di sicurezza per “colpe” della paziente: “No, lì non avevano nemmeno un’ambulanza che, in caso di malore, mi avrebbe potuta trasportare all’ospedale più vicino”.
“Alla fine mi hanno dato un foglio dove c’è scritto che risulto non idonea al vaccino”. A questo punto, la vicenda raggiunge vette di surrealità, stando al racconto della Pusceddu: “La stessa dottoressa mi dice che sarò contattata o dal Santissima Trinità o dal Binaghi perchè è più sicuro fare il vaccino dentro un ospedale, viste le mie allergie e soprattutto il mio passato dal punto di vista della salute. Da quel giorno sono trascorse più di due settimane, non mi ha contattata nessuno. Ieri mio marito è andato di persona al Binaghi e gli hanno detto, con la massima tranquillità, che devo ancora attendere e che non c’è nessuna data sicura. E nel frattempo, però, io continuo a non essere tutelata e protetta contro il Coronavirus”.


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