Cagliari, “laboratorio analisi e spogliatoi troppo piccoli al Santissima Trinità: rischio di contagi”

Aree non abbastanza spaziose per accogliere pazienti e operatori sanitari, l’sos della Fials: “Lunghe file e locali non idonei, decine di lavoratori si cambiano insieme prima dei turni: dov’è il rispetto delle misure di contenimento?”


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Spazi troppo piccoli, con il risultato di lunghe file per i pazienti e “rischio elevato di contagio” per gli operatori sanitari. Dove? Nel “laboratorio analisi” e “negli spogliatoi” del Santissima Trinità di Cagliari, da settimane trasformato in Covid Hospital. A muovere le accuse è la Fials, con il suo segretario provinciale Paolo Cugliara: “Le criticità al Santissima Trinità non mancano, ad evidenziarle sono i pazienti che si trovano ad aspettare per strada numerosi al fine di poter effettuare il tampone per Covid-19. Tutto ciò perché gli spazi nei quali hanno destinato il laboratorio analisi sono veramente ridotti e insufficienti, e non solo per i pazienti”, osserva Cugliara. “Infatti, gran parte dei locali risulta essere priva di finestre per la ventilazione e di conseguenza con scarsa aerazione e luce artificiale. Se si considera che alcuni strumenti dispensabile l’attività che si svolge producono sostanze tossiche e calore, è chiara la violazione normativa in termini di tutela dei lavoratori che giornalmente si pone in essere”.
“Inoltre, come se tutto ciò non fosse sufficiente quello che in tempi precedenti al Coronavirus produceva solo un disagio personale, ossia una zona spogliatoio che accoglie circa 50 operatori sanitari con incontro di almeno 15 o 18 lavoratori ogni cambio turno, diviene oggi un luogo ad elevato rischio di contagio che non considera le misure di contenimento previste a tutti i livelli normativi nazionali e regionali. Se poi si aggiunge”, prosegue il segretario provinciale Fials, “il fatto che anche tali ambienti sono privi di areazione, qualche perplessità sorge spontanea, soprattutto Se correliamo tale situazione alla comunicazione inviata gli operatori dal direttore sanitario del presidio, in cui li invita ad evitare gli assembramenti di due o più persone nei vialetti dell’ospedale, in rispetto anche dei disposti del sindaco Truzzu. Ma al direttore sanitario del presidio la situazione degli spogliatoi in parola le sarà forse sfuggita? “.


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