Cagliari, la disperazione dei commercianti di via Dettori: “Decine di dipendenti a casa e casse vuote”

Costretti ad abbassare le serrande ma senza certezze sul futuro. Nuove crepe sulle palazzine, strada sbarrata e tra ristoratori e imprenditori la preoccupazione è alle stelle: “Bloccati per colpe non nostre, ben venga la sicurezza ma vogliamo sapere quando torneremo al lavoro. Siamo pronti a chiedere i danni”


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Palazzine evacuate, negozi sbarrati, rigagnoli d’acqua che bagnano tutta la strada e transenne. Via Dettori a Cagliari continua a sbriciolarsi, con nuove crepe segnalate anche nelle ultime ore. Di chi è la colpa? Non si sa: Abbanoa declina ogni responsabilità, il tubo rotto è un effetto delle lesioni sui muri e non la causa principale. Vigili del fuoco, Protezione Civile ed esperti continuano le indagini ma, intanto, quasi tutta la strada è sbarrata. Off limits, con tanto di ordinanza di divieto di transito di automobili e pedoni. E a pagare i danni maggiori della chiusura della via sono i commercianti e i titolari di scuole private, locali food e ristoranti. Claudio Zhou di Makito è stato tra i primi ad accorgersi delle crepe: “Me l’hanno segnalato i miei dipendenti, una ben visibile nel muro che ci divide dalla scuola Boccaccio. Il Comune non ci ha ancora spedito l’ordinanza di chiusura, ho 4 dipendenti a casa e non so quando potrò tornare a lavorare. Siamo chiusi da giorni”, spiega, “la strada è inaccessibile e attendo di saperne di più dalle autorità”. Stessa speranza per Giuliano Matta, alla guida di Little: “Abbiamo aperto il locale da pochissimo, purtroppo siamo coinvolti anche noi. La sicurezza viene prima di tutto, ci manca solo che succeda qualcosa. Poi, se ci dessero qualche informazione su quando potremo riaprire riusciremo a muoverci meglio”, osserva. “Le cose da pagare sono tante, nella nostra attività non ci sono crepe. È stato ristrutturato totalmente, da zero, i vigili non sono nemmeno entrati a controllare, è tutto nuovo. Allo stato attuale confidiamo nel Comune, nei pompieri e nelle autorità. Vogliamo informazioni più dettagliate, poi ci tuteleremo come tutti gli altri. Dieci ragazzi assunti devono avere delle risposte. Sappiamo che c’è una perdita d’acqua sotterranea, al centro della piazzetta, che avrebbe causato dei cedimenti nel sottosuolo. Non c’è nessuna ordinanza cautelativa, solo il divieto di transito di pedoni e mezzi pesanti. Se ci sarà un responsabile dovrà risarcirci”.
Fausto Montis dirige una scuola di recupero anni: “Non abbiamo nessun aggiornamento, intanto ci hanno fatto sgomberare. Non sono potuto entrare per prendere i documenti per lavorare, con i miei alunni faremo la didattica a distanza. Ho solo l’ingresso coinvolto, le aule sono in una zona non interessata dalle lesioni”, spiega. “A differenza di altre attività riesco a soddisfare le esigenze momentanee degli studenti, ma sto comunque cercando un’altra sede. Con la dad abbiamo già dato tanto durante la pandemia, non abbiamo tempistiche ma i tempi saranno lunghissimi. Abbiamo fatto una prima riunione, si vocifera di un anno. Sarà dura, bisogna vedere cosa troveranno sottoterra. Abbanoa ha detto di no? Hanno messo le mani avanti, da un’ispezione fatta con un robot hanno trovato una perdita che potrebbe avere creato un problema”. Lo staff di un altro ristorante, Abissi, ha affidato a Instagram un messaggio netto e chiaro: “Ciao, cari amici. Da oggi la nostra attività, causa eventi causati da terzi, chiuderà sino a data da destinarsi. Ci dispiace tantissimo, come tutte le persone coinvolte, di dover prendere questa scelta senza un’alternativa. Speriamo di poter salpare nuovamente e ritrovarci assieme il prima possibile”.


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