Cagliari, la denuncia: bomba ecologica dentro il tunnel di Tuvumannu


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Il tunnel realizzato nel colle Tuvumannu a Cagliari, una sorta di mega sottopasso stradale, a due passi da via Castelli, imponente perchè largo venti metri, profondo 15 e lungo circa 600, è al centro di una intensa attività esplorativa degli speleologi di Sardegna Sotterranea.
Da ieri infatti, una delegazione di esploratori sta verificando lo stato di conservazione delle opere murarie ad oggi incompiute, realizzate dieci anni fa tra le palazzine di via Castelli e via Peschiera.
L’intervento degli speleologi, coordinato dal giornalista e presidente di Sardegna Sotterranea Marcello Polastri, con al seguito le telecamere di due emittenti televisive, è stato sollecitato dai residenti della zona, fortemente preoccupati dalle lesioni riscontrate negli stabili adiacenti.

“Si evince che il tunnel, dopo una accurata verifica, ha assunto le sembianze di una vera bomba ecologica: zeppo di lastre di cemento e amianto, è invaso da rifiuti di ogni genere e non mancano, al suo interno, anche le armi abbandonate” afferma Polastri che ieri sera ha mostrato anche in tv, nel servizio andato in onda su canale 5 durante la trasmissione “Striscia la notizia”, i puntri deboli di questa colossale incompiuta.

Infatti, anche durante il servizio tv di STRISCIA che documentava le esplorazioni degli speleologi, l’inviato Cristian Cocco, nel percorrere a bordo di una canoa la galleria abbandonata (è allagata nel suo tratto inziale), si è imbattuto con Marcello Polastri nel ritrovamento di una pistola semiautomatica, abbandonata nei fanghi di questo cantiere sconosciuto ai più.

Immediata la chiamata alla Polizia e l’intervento di due pattuglie sul posto che hanno documentato lo stato del luogo, solo in parte recintato, e accessibile a chiunque sia di passaggio in zona.
L’Associazione Sardegna Sotterranea invierà nei prossimi giorni una dettagliata relazione alle istituzioni regionali e cittadine, per mostrare le grandi criticità riscontrate nel sottopasso “simile ad una ferita nel cuore del capoluogo isolano”.
Il grande sottopassaggio (largo 20 metri e alto 15) avrebbe offerto ai colli di Tuvumannu e Tuvixeddu di uscire dall’isolamento, attraversando da via Cadello e Is Mirrionis, la via Castelli, Is Maglias, la cava abbandonata del Canyon  ma soprattutto il parco archeologico, fuoriuscendo da via Falzarego a viale Sant’Avendrace e da li, raggiungendo la via San Paolo. 

A bloccare l’imponente progetto tra viale Sant’Avendrace e via Is Mirrionis, è stata la sentenza del Consiglio di Stato nel marzo 2011 che ha confermato la validità dei vincoli paesaggistici del ppr (equiparando l’importanza del paesaggio attorno al bene pubblico al bene stesso) e, come ormai sembra ammettere anche la società, imposto lo stop delle costruzioni a Tuvixeddu. ma, nei giorni scosri, si è aperto un nuovo fronte giudiziario su questa vicenda a favore della scoietà che si occupava di realizzare il parco.

“Nel frattempo, pero’, il tunnel continua a restare abbandonato. E, durante le pioggie di questi giorni, si allaga sempre più: le infiltrazioni di acque che penetrano nel terreno, fin sotto i palazzi della zona, impauriscono gli abitanti che sono i maggiormente penalizzati. Ne deriva una incredibile invasione di zanzare, ma anche di rane che la notte fanno un chiasso assordande, amplificato dal sottopasso esteso ben mezzo chilometro.

A fronte di questa incompiuta costata milioni di euro – conclude il Presidente di Sardegna Sotterranea Marcello Polastri – è necessario che, chi dovere, possa individuare gli eventuali responsabili di questo scempio e farne pagare i danni, in modo esemplare! “.