Sensibilizzare, soprattutto, per “portare ad una maggiore consapevolezza, da parte dei cittadini, di una guida rispettosa dei limiti di velocità in ambito urbano”: ecco la proposta di Roberta Sulis, consigliera comunale di FI, che ha presentato un’interrogazione al fine di mettere in evidenza una grave problematica che affligge il capoluogo sardo, quello dei limiti non rispettati, e l’importanza di ottemperare alle norme imposte, per il bene di tutti. Non parla senza cognizione di causa Sulis, lei, medico del Brotzu, sempre in prima linea per salvare la vita altrui, si trova a dover fare i conti con chi è finito sotto le ruote di chi alla guida non è stato prudente o di chi era al volante. Le conseguenze? Anche tragiche, molto, quelle che hanno segnato la cronaca degli ultimi mesi, bagnato l’asfalto di sangue che, ora, porta tante, troppe macchie indelebili soprattutto per le famiglie delle vittime coinvolte. Anche giovani, giovanissimi e, dopo l’ultimo fatto di cronaca, Sulis ha deciso di portare all’attenzione del sindaco Massimo Zedda, e della giunta, la problematica riguardo a questo aspetto preciso inerente alla sicurezza stradale. “Recentemente sono stati pubblicati i dati della sicurezza stradale della città di Bologna ad un anno dall’implementazione delle zone 30 nell’ambito comunale che si riportano di seguito: incidenti totali -13,10%; persone decedute -48,72%; persone ferite-11,08%; incidenti con feriti -9,78%; incidenti senza feriti: -20,71%; pedoni coinvolti in incidenti stradali -16%; nessun pedone deceduto” spiega Sulis. Dati che parlano chiaro, che “mostrano una netta riduzione degli incidenti e dei decessi, confermando che la riduzione della velocità è decisiva per migliorare la sicurezza stradale”.
A Cagliari sono interessate ben 575 strade da limite di 30 km orari e “tale limite orario non è rispettato in molti casi (come dimostrano i sinistri stradali che si verificano nelle zone 30)”. “Il rispetto di tale regola comporterebbe, a costo zero, una maggiore sicurezza delle strade, con una riduzione dei sinistri”: “Una migliore comunicazione sull’importanza delle zone 30” quindi, “potrebbe portare ad una maggiore consapevolezza, da parte dei cittadini, di una guida rispettosa dei limiti di velocità in ambito urbano”.
Un rafforzamento di controlli al fine di far rispettare le regole, le norme stradali, sarebbe, forse, una critica da parte di chi spinge troppo l’acceleratore: troppa fretta di arrivare, una nota appurata ampiamente come l’imprudenza che va a braccetto con quella di molti pedoni che, distratti, attraversano anche fuori dalle strisce. Le strade in sicurezza risultano, quindi, come la classica ciliegina sulla torta, educare al rispetto del codice della strada è la priorità, insomma: troppi i drammi che seguono a un sinistro, anche non mortale, la vita è una e va salvaguardata, tutelata e chi meglio dei medici e degli operatori sanitari conosce, affronta, segue e cerca di porre rimedio alle conseguenze di un incidente avvenuto, molte volte, per cause non imputabili alla fatalità, alla strada, alla casualità?
Si attende ora la discussione in consiglio e la risposta da parte del primo cittadino in merito alla questione esposta.