Cagliari, il salasso dei sacchetti per mastelli: “Costano troppo, il Comune ce li deve regalare”

Per l’umido e per la plastica, biodegradabili o semitrasparenti sennò fioccano le multe. Aumenta il costo dei sacchetti per il porta a porta, cittadini e baristi infuriati: “Decine di euro al mese, un’altra beffa dopo quella delle ditte private da pagare per portarci via i mastelli”. Siete d’accordo?


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Il conto è presto fatto, è sufficiente andare in un qualunque negozio – anche se il costo lievita bestialmente se non si tratta di un supermercato o un centro commerciale -. Dieci sacchi condominiali costano non meno di un euro e trenta, la stessa quantità per l’umido, rigorosamente biodegradabili, un euro e cinquanta. Cioè, più del doppio rispetto a quelli utilizzati prima dell’avvento del porta a porta. Il Comune e la De Vizia lo avevano detto sin dal primo giorno: la spesa per i sacchetti è interamente a carico dei cittadini. Altri euro, quindi, che escono dalle tasche dei cagliaritani per la “rivoluzione” del ritiro dei rifiuti, oltre a quelli pagati per la movimentazione dei maxi mastelli condominiali da parte di ditte private e per la pulizia. Un ulteriore mini salasso, e c’è chi fa notare che, da quando il porta a porta è entrato a regime in tutti i quartieri, i commercianti hanno alzato i prezzi delle buste. Per intenderci: se prima dieci sacchetti costavano massimo un euro, adesso ne costano uno e mezzo. E la rabbia sembra non avere età: protestano infatti i pensionati così come i lavoratori, soprattutto chi ha un bar o un ristorante.
“Tre euro e cinquanta ogni dieci giorni per dieci buste, prima il Comune le regalava, bastava andare alla circoscrizione”, spiega Barbara Mulas, 49 anni, titolare di un bar in piazza Giovanni XXIII. “Tra il locale e la mia abitazione spendo molti soldi, e quelle dell’umido spesso si rompono. Tra portare fuori e dentro i maxi mastelli è un caos, è come un secondo lavoro. Io produco anche molta plastica, spero che il prossimo sindaco di Cagliari studi un modo per darci le buste gratis, è un nostro diritto”. Bruno Frau abita in via Kock: “Un euro e novantanove centesimi per dieci buste, è una spesa extra, in passato le passava gratis l’amministrazione comunale, adesso perché devo acquistarle?”, domanda, piccato, il pensionato. “Tutti soldi in più che se ne vanno, tra la ditta privata che viene a prendere i mastelli e la bolletta di 400 euro l’anno è un costo non indifferente”. Chiede a gran voce buste gratuite anche l’80enne Giuseppe Usai: “Prendo mille euro al mese di pensione, i soldi non mi bastano tra buste, medicine e quant’altro. Era più comodo, per me e mia moglie, andare sino a Pirri per ritirarle, adesso mi tocca andare a cercarle nei market”.