Cagliari, il nuovo piano della luce: maxi risparmio e controlli wi-fi

In esclusiva su Casteddu Online, ecco il nuovo PIANO DELLA LUCE approvato dal Comune di Cagliari: 24400 punti luce in città, la ma ora la grande svolta arriva con il risparmio energetico e una tecnologia all’avanguardia. L’intervista di Alice Deidda a Fabrizio Marcello, ecco cosa cambierà


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Il Comune approva il piano urbanistico dell’illuminazione pubblica. Con le ultime normative europee i comuni devono adottare dei provvedimenti utili a combattere l’inquinamento luminoso. Il piano, che si armonizza con il piano urbanistico comunale, con il piano della mobilità e con il piano previsto dalla commissione di Bruxelles sulle emissioni inquinanti, è propedeutico alla richiesta, da parte del comune, dei finanziamenti regionali. Cagliari presenta circa ventimilaquattrocento punti luminosi.

Dal 2010 ad oggi, il comune è riuscito a convertire circa la metà degli impianti con il led. Il piano ha la funzione di fotografare la situazione territoriale, organizzare e ottimizzare l’illuminazione pubblica e privata ed è uno strumento utile per censire gli impianti presenti sul territorio comunale. L’obiettivo del piano è la riduzione dell’inquinamento luminoso, risparmio energetico , manutenzione e ammodernamento degli impianti, regolamentazione degli interventi privati di pubblica utilità, salvaguardia e protezione dell’ambiente, sicurezza del traffico cittadino, valorizzazione dell’ambiente urbano ovvero centri storici e residenziali, miglioramento immagine della città ed estensione delle aree pedonali. La prima illuminazione, ad olio, di Cagliari è stata realizzata nell’autunno del 1807 in via Barcellona, nel quartiere Marina. Nel 1864 venne sostituito con il petrolio. Nel 1912 gli impianti pubblici presenti nel comune erano mille e nel 1913 i lampioni vennero alimentati per la prima volta attraverso l’utilizzo dell’energia elettrica. Il piano mira a ridurre i costi dell’illuminazione pubblica: è stato stimato un risparmio di 4milioni in dodici anni e il recupero dell’investimento iniziale. Attualmente i lampioni vengono alimentati dai vapori di sodio. ” È necessario sostituire l’illuminazione a vapore di sodio perché risulta altamente inquinante e inoltre la luce viene erogata in tutte le direzioni- afferma 
Fabrizio Marcello, presidente della commissione Servizi Tecnologici- le normative europee impongono che l’illuminazione debba illuminare solo la porzione in cui è posizionato il palo. Quindi il led consente di evitare la dispersione”. Per concludere, ogni corpo illuminante può essere monitorato tramite wi-fi. “Si tratta di una grande conquista da parte del comune di Cagliari”, conclude Marcello.


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