Cagliari, il “messaggero di morte” colpisce ancora: “Mia madre di 63 anni è spaventatissima”

Una lettera con un rito voodoo e la fotografia di Rina, pensionata cagliaritana. Scoppia il caso delle “lettere della morte” in città. Michela Muscas: “Non è la prima volta, così non si vive sereni. Chiunque sia deve smetterla, denunceró il fatto alle Forze dell’ordine”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA ESCLUSIVA. Anche voi avete ricevuto lettere anonime di minacce?


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

L’immagine è identica, cambia solo la fotografia in alto sulla sinistra. Non c’è quella dell’organizzatrice di eventi cagliaritana Alessia Littarru, ma quella di Rina, pensionata 63enne che vive a San Benedetto. La data del timbro postale è la setta: 12 novembre 2018. A Cagliari scoppia il caso del “messaggero della morte”, c’è qualcuno o qualcuna che si “diverte” a compiere bislacchi riti voodoo – con tanto di bambolotto infilato da spilloni, pentacolo e candele accese – e invia poi la foto a ignari destinatari. “Due settimane fa è giunta nella cassetta delle lettere di mamma, che ha sempre condotto una vita tranquilla e vive da sola”, racconta la figlia la 41enne Michela Muscas. “Ho deciso di denunciare il tutto pubblicamente dopo aver visto l’intervista di Casteddu Online ad Alessia Littarru. Mia madre ha già parlato con lei e si è un po’ tranquillizzata, ma all’inizio era spaventatissima. Anche due mesi fa abbiamo ricevuto un’altra lettera minatoria, scritta a mano, con la minaccia di sfondarci la porta di casa”.

“Non so chi possa esserci dietro, di sicuro mi rivolgerò all’avvocato che mi dirà cosa fare e come agire”, avvisa la Muscas, “così non si può vivere bene e sereni, io lavoro e non posso stare con mia madre, che vive sola, 24 ore su 24. Spero che chi sta mandando queste ‘fatture’ la smetta”.