Cagliari, il dramma dei 200 pescatori di Santa Gilla: “Passeremo un Natale da fame”

Laguna inquinata, stop alla pesca di cozze, vongole e cannolicchi: “Stipendi in fumo e famiglie sul lastrico, altro che panettone: non possiamo permetterci nemmeno il pane. Riporteremo le nostre barche sotto la Regione”


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Lo stop alla pesca imposto dall’Assl? Per i pescatori della laguna di Santa Gilla è come aver ricevuto una mazzata sui denti: le analisi svolte, purtroppo, non lasciano scampo: acqua troppo inquinata, vietato pescare cozze, vongole, cannolicchi e anche ostriche. A due settimane dal Natale 2019 ci sono, un’altra volta ancora, centinaia di famiglie che si ritrovano a dover capire come tirare avanti senza più uno stipendio. “Non certo faraonico, quando va bene ci facciamo 1200 euro al mese”, spiega Stefano Melis, 45 anni, presidente della cooperativa Santa Gilla. “Qui non è stata mai trovata una soluzione, torneremo con le nostre barche sotto la Regione ma, prima, io e gli altri membri del consorzio ci dimetteremo in blocco. Faccio il pescatore dal 1995, subito dopo il diploma del Nautico. Questo lavoro sta diventando una tortura, ora come farò a pagare l’affitto di casa?”.  Nei prossimi giorni, quindi, i pescatori contano di tornare a manifestare tutta la loro rabbia e disperazione in via Roma: l’ultima volta avevano anche bloccato la strada.

 

E, tra i pescatori “al palo” proprio sotto Natale, a regnare è soprattutto l’incredulità: “Stiamo aspettando da tempo l’intervento della Città Metropolitana, deve sbloccare i fondi per le opere utili a evitare che, ogni volta che piove troppo, la laguna venga infestata dai liquami”, spiega Emanuele Orsatti, pescatore sessantenne: “Altro che panettone, questo Natale non si sa come faremo ad avere il pane, per noi e per le nostre famiglie”. Antonio Puddu, 66 anni, è furioso: “Devo dire addio a uno stipendio di circa mille euro, non posso più pescare nemmeno le ostriche, la loro raccolta era un progetto sperimentale che ci avrebbe aiutato a sopravvivere. Sono nato nello stagno, pesco da cinquant’anni. Sembra quasi fatto apposta, proprio nel periodo natalizio. Sono sposato e ho tre figli, uno dei quali fa il pescatore. Siamo alla fame”.


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