Il CTM interviene in merito allo spiacevole episodio segnalato questa mattina da una passeggera a bordo della linea 3P: “In merito all’episodio segnalato, precisiamo che al momento non ci risulta come circostanza particolarmente anomala. I nostri verificatori sono agenti di polizia amministrativa, formati per operare con educazione e professionalità, ma non hanno margini di discrezionalità nell’applicazione delle norme: in assenza di un titolo di viaggio validato, la procedura prevede l’emissione della sanzione, così come avviene nel resto d’Italia e in molti Paesi europei. Siamo dispiaciuti che la signora abbia vissuto un’esperienza negativa, ma ricordiamo che le regole del servizio – compresa l’obbligatorietà della validazione del biglietto – sono chiaramente esposte anche a bordo dei mezzi. Restiamo comunque disponibili ad approfondire ogni segnalazione ricevuta, con attenzione e rispetto verso tutti i passeggeri”. La donna aveva raccontato l’accaduto in questi termini: “Stamattina io e la mia nipotina abbiamo preso il 3P per andare al mare. Mio marito mi aveva fatto la tessera magnetica da 12 corse, pagata con la tariffa agevolata over 65, e mi aveva raccomandato di portare con me un documento per dimostrare l’età. Una volta salite sul bus, ho appoggiato la tessera sul lettore come indicato, poi mi sono seduta con la bambina. Pochi minuti dopo è arrivato il controllore. Gli ho detto che avevo appena timbrato e gli ho chiesto gentilmente di verificare se la tessera fosse stata letta correttamente. Lui è andato a controllare e mi ha detto, in modo piuttosto brusco: “No signora, l’ha poggiata male. Sono 51 euro di multa”. Alla richiesta di spiegazioni, la risposta è stata secca: “Gli ho fatto notare che ero seduta lì, che gli avevo chiesto cortesemente di controllare, che non c’era stato alcun segnale acustico, ma lui ha continuato, con modi sgarbati, a ripetermi che dovevo pagare. Mi ha anche chiesto se volessi saldare subito col POS. A quel punto gli ho detto che mi sarei riservata di fare ricorso, ma lui ha insistito con un tono così arrogante che mia nipotina si è perfino messa a piangere”. “Per carità, se devo pagare la multa la pago – conclude – ma non mi sembrava un tono consono, né giustificato. Era la prima volta che usavo quella tessera, che tra l’altro era nuova e con tutte le corse disponibili”.