Cagliari, il calvario dei padri separati: sempre più poveri

La situazione si fa più drammatica anche a Cagliari con sempre più divorzi e separazioni. E per un papà costretto ad abbandonare il tetto coniugale e pagare gli alimenti per il mantenimento dei figli diventa un calvario.


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Il dramma della separazione colpisce sempre più coppie anche a Cagliari. Quelle che si sono dette addio, secondo gli utimi dati aggiornati al 2015, sono in aumento rispetto all’anno precedente. Cinquecentottanta le coppie che hanno messo fine al loro amore definitivamente con il divorzio e oltre 1550 quelle che si sono separate.  Ed è da qui che spesso (poiché non si riesce ad arrivare ad un accordo) inizia il calvario. Per la donna quando il padre non mantiene i figli, ma molto spesso anche per l’uomo. La storia di coloro che vengono travolti dal dramma della separazione è simile per tutti: i padri devono lasciare il tetto coniugale alla moglie che vi abita con i figli. Prendere quindi in affitto un appartamento, oltre a pagare gli alimenti. Come se non bastasse, spesso intervengono altre difficoltà di carattere economico come in questi tempi di profonda crisi: chi finisce in cassa integrazione, chi in mobilità, chi perde il lavoro e non riesce a trovarne un altro.

Per tanti, quelli che regolarmente pagano gli alimenti ( purtroppo ce ne sono altrettanti che non lo fanno)  si può parlare di vera e propria emergenza. Difficile descrivere in modo diverso, la situazione di autentica povertà in cui versano i padri separati. Secondo recenti studi condotti dall’Università Cattolica di Milano  al 30% pagato l’assegno di mantenimento ad ex e figli a fine mese trova in tasca un reddito tra 300 e 700 euro,  ma il 17% sprofonda in una sopravvienza da clochard con 100/ 300 euro, se non ci fosse la  Caritas e daltri enti assistenziali per soddisfare i bisogni più immediati. A questo dramma sia ggiunte quello elle visite, spesso il padre può vedere i figli due weekend al mese cambiando cosi radicalmente le abitudini familiai.

“Sono tanti anche da noi i padri -raccontano dall’Associazione genitori separati di Cagliari, – che vivono in situazioni drammatiche al limite della povertà estrema: il padre deve abbandonare il tetto coniugale pagare gli assegni di mantenimento al figlio, anche alla madre se questa non lavora. Si tratta della maggior parte dei casi. Ma è l’atteggiamento è sbagliato perché non si tiene conto che la società è cambiata: spesso fortunatamente  la donna lavora  ma anche quando questa percepisce più reddito non se ne tiene conto.”

Come affrontare questa emergenza? Attualmente nel comune di Cagliari non vi sono misure di contrasto al dramma economico dei padri padri separati. La neopresidente della commissione Politiche Sociali, Rita Polo, insediatasi recentemente spiega: “Fra gli obiettivi del comune sicuramente quello di far fronte anche a queste nuove emergenze. Per il momento – prsegue – possiamo garantire sostegni per le povertà estreme con tre linee di intervento e il recente programma Sia, ma non si tratta di politiche mirate a contrastare questo fenomeno. Una problematica, questa, che aggiungeremo ai temi in agenda della commissione al lavoro dalla prossima settimana”.


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