Cagliari – I libri spariti dal Mamo Crossing? “Consegnati ad una comunità di minori protetta”: stop alle condivisioni, mistero risolto. A comunicare la notizia è il proprietario Massimo Mameli.
“Chiedo cortesemente di interrompere la condivisione.
L’appello è arrivato a destinazione”.
Scomparsi durante la notte 300 libri, il sistema di videosorveglianza aveva ripreso due uomini intenti a prendere decine di libri. Si pensava a un furto e invece il motivo del loro prelievo era un altro. “I ragazzi si sono fatti sentire e dopo un breve diverbio telefonico sulle responsabilità, ci siamo incontrati. Ho deciso di risolvere la questione in maniera pacifica.
Alla mia domanda “dove sono finiti i libri?” mi è stato detto che sono stati prelevati dalle MamoLibrerie per essere consegnati ad una comunità di minori protetta, che però non può essere citata. Hanno comunque riconosciuto che il prelievo è stato fatto in maniera scorretta, per questo abbiamo ricevuto la promessa che verranno portati altri libri e accettato le loro scuse, che rigiriamo a tutta la comunità che alimenta e usufruisce di un servizio di scambio che noi custodiamo e cerchiamo di tutelare perché non venga distrutto o cancellato.
So che molti di voi non saranno d’accordo sulla soluzione pacifica, ma noi crediamo fermamente che questo spesso abbia una funzionalità maggiore di una denuncia e di tutto ciò che ne conseguirebbe.
Ci sono già troppe guerre nel mondo e a noi non piace combattere su quel campo, ognuna delle tante denunce fatte non ha mai portato risultati, ci ha sempre fatto stare male, tolto la serenità e rubato tanto, troppo tempo. Preferiamo utilizzare le nostre risorse per dedicarle a fare il nostro lavoro e il nostro impegno per il sociale con la solita passione, con il solito amore.
Ringrazio tutti per la solidarietà manifestata e per le tantissime richieste di contribuire a rimpinguare le MamoLibrerie che ora sono un pochino spoglie, poverine loro”.
“Chiedo cortesemente di interrompere la condivisione.
L’appello è arrivato a destinazione”.
Scomparsi durante la notte 300 libri, il sistema di videosorveglianza aveva ripreso due uomini intenti a prendere decine di libri. Si pensava a un furto e invece il motivo del loro prelievo era un altro. “I ragazzi si sono fatti sentire e dopo un breve diverbio telefonico sulle responsabilità, ci siamo incontrati. Ho deciso di risolvere la questione in maniera pacifica.
Alla mia domanda “dove sono finiti i libri?” mi è stato detto che sono stati prelevati dalle MamoLibrerie per essere consegnati ad una comunità di minori protetta, che però non può essere citata. Hanno comunque riconosciuto che il prelievo è stato fatto in maniera scorretta, per questo abbiamo ricevuto la promessa che verranno portati altri libri e accettato le loro scuse, che rigiriamo a tutta la comunità che alimenta e usufruisce di un servizio di scambio che noi custodiamo e cerchiamo di tutelare perché non venga distrutto o cancellato.
So che molti di voi non saranno d’accordo sulla soluzione pacifica, ma noi crediamo fermamente che questo spesso abbia una funzionalità maggiore di una denuncia e di tutto ciò che ne conseguirebbe.
Ci sono già troppe guerre nel mondo e a noi non piace combattere su quel campo, ognuna delle tante denunce fatte non ha mai portato risultati, ci ha sempre fatto stare male, tolto la serenità e rubato tanto, troppo tempo. Preferiamo utilizzare le nostre risorse per dedicarle a fare il nostro lavoro e il nostro impegno per il sociale con la solita passione, con il solito amore.
Ringrazio tutti per la solidarietà manifestata e per le tantissime richieste di contribuire a rimpinguare le MamoLibrerie che ora sono un pochino spoglie, poverine loro”.