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L’inaugurazione, infatti, si inserisce nel quadro delle celebrazioni dell’Anno Gramsciano organizzate dal Comune di Cagliari con il contributo della Regione Sardegna e della Fondazione di Sardegna. E’ stato il modo migliore per chiudere il ricco calendario di appuntamenti ideati dall’Assessorato alla Cultura in memoria di Gramsci.
Libertà dalla prigionia, ma anche la memoria inserita nella pietra, sono stati i concetti che hanno ispirato l’artista di San Sperate che ha voluto scolpire in un unico blocco le sofferenze di chi viene privato della possibilità di muoversi liberamente, pensando a quanto patito dall’Antonio Gramsci politico.
“Questa opera – ha commentato Massimo Zedda – era stata immaginata da Pinuccio Sciola, che ringrazio per averci lasciato queste meravigliose opere, proprio pensando alla vita e al sacrificio dell’esperienza in carcere vissuta da Gramsci”.