Cagliari, fermi da 17 mesi e senza la cassa integrazione: “Basta, occupiamo il porto”

Le centinaia di ex portuali della Cict pronti a piazzare le tende: “Cassa integrazione e pazienza sono finiti: dopo 20 anni è impossibile che il nostro porto non sia più appetibile”


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Loredana Monari, ex lavoratrice del porto a Radio Casteddu: “La protesta continua: abbiamo intenzione di occupare il porto”. Cartelli che parlano chiaro: sono quelli esposti durante la protesta che evidenziano tutta la disperazione dei lavoratori che da due anni lottano per il loro posto di lavoro. “Vergogna, vogliamo lavorare, non vogliamo assistenzialismo, non vogliamo essere mantenuti” recitano.
“Il porto ha tante capacità, può funzionare, lo ha fatto per 20 anni ed è impossibile che adesso non possa essere più appetibile.
Noi abbiamo avuto per un anno la cassa integrazione che è terminata a settembre, il 2 per l’esattezza; adesso siamo in Naspi  e dopo i primi tre mesi inizia a diminuire arrivando a zero con le  24 mensilità. Siamo persone di minimo 40/45 anni e non sappiamo più cosa fare. Abbiamo ricevuto solo promesse per farci stare zitti e non abbiamo parlato: adesso non c’è più niente da fare, nessuno parla più di noi e cosa dobbiamo fare? Per rendere il porto appetibile servirebbero anche gru nuove perché quelle attuali sono vecchie; una volta che tutto entrerebbe in funzione, le persone verrebbero a Cagliari”.