Cagliari, estate limitata anche negli stabilimenti: “Un solo ombrellone, costretta a fare i turni”

La spiaggia libera senza “pienoni” e, negli stabilimenti balneari, regole ferree. Rosanna Pinto: “Gli anni scorsi potevo avere anche due ombrelloni, quest’anno molti dovranno stare sotto il sole. Impossibile anche ospitare amici, difficile far rispettare le distanze ai bambini”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA


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Il Poetto di Cagliari non è solo spiaggia libera. Ci sono anche gli stabilimenti balneari, che vanno verso la riapertura con la consapevolezza di dover seguire delle regole legate all’emergenza Coronavirus. E i clienti si preparano a doverle rispettare e fare i conti con un “nuovo” modo di vivere il lungomare. Rosanna Pinto, 73 anni, ha già prenotato la sua cabina: “C’è la distanza da rispettare anche per gli ombrelloni, sono diminuiti, dovremo adattarci a stare sotto uno ma non siamo pochi, ci sono anche i bambini e sarà un problema fargli rispettare le distanze sociali, tendono a unirsi per giocare. Prima potevamo affittare o comprare anche due ombrelloni, ora non ci sarà più tutto questo spazio”, osserva. “Molti dovranno stare sotto il sole, non ci stanno tutti anche con le seggioline, dovremo cercare di fare i turni”.

Un’estate difficile, quindi? “Non sarà come gli anni scorsi quando eravamo liberi e tranquilli. Penso che siano regole che ci vogliono, il virus non se n’è andato e bisogna stare attenti. Non potrò ospitare amici nella cabina, solo il mio nucleo familiare”, ricorda la Pinto. “Ho pagato in anticipo ma, all’inizio, non ero sicura di voler rinnovare l’abbonamento. Poi mi hanno rassicurata, dicendomi che avrebbero aperto e che sarebbe stato possibile fare la stagione. Ho deciso quindi di rinnovare, sperando sia anche di buon auspicio per l’anno prossimo”.


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