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La Provincia del Sud Sardegna ha approvato il bilancio di previsione per il 2017 con la delibera n. 2 del 18 gennaio 2017. Si è reso necessario approvare il bilancio poiché la Provincia ha dovuto tenere in considerazione i riferimenti contabili storici relativi delle due gestioni incluse (Carbonia Iglesias e Medio Campidano); in caso contrario, sarebbe mancato un preciso riferimento contabile. La situazione della Provincia del Sud Sardegna è del tutto particolare ed eccezionale, in quanto si tratta di un ente al suo primo esercizio finanziario. Difatti, è stata contabilizzata al titolo II “Trasferimenti correnti” la somma di circa 96 milioni di euro e al titolo IV “Entrate in conto capitale” la somma di 12 milioni di euro poiché, non potendo avere residui attivi (imputati invece alle vecchie gestioni delle due Province incluse), questi sono stati imputati interamente alle entrate.
La situazione particolare dell’esercizio 2017, derivante dall’inclusione delle due ex Province e dalla formazione ex novo della Provincia del Sud Sardegna, ha dato la possibilità all’Ente di prevedere il rispetto dell’equilibrio di bilancio e addirittura di programmare con una certa disponibilità nuovi interventi da realizzare, nell’ambito delle manutenzioni ordinarie e straordinarie delle opere di competenza.
Per gli anni successivi: se permarrà l’attuale entità dei tagli erariali, la Provincia si troverà nuovamente, già a partire dall’esercizio 2018, a rischio di mancato equilibrio di bilancio e di mancato rispetto delle regole del pareggio, oltre ovviamente alla conseguente fortissima limitazione dell’attività di gestione.
Numero di Comuni della Provincia del Sud Sardegna: 107 (così suddivisi: 56 ex Provincia di Cagliari, 28 Medio Campidano e 23 Carbonia Iglesias).
Sedi operative: Cagliari (inaugurata oggi), Sanluri, Carbonia e Iglesias (già esistenti poiché derivano dall’accorpamento di Medio Campidano e Carbonia Iglesias).
Costi e personale sede operativa di Cagliari: la sede è messa a disposizione gratuitamente dalla Città Metropolitana, a seguito di un apposito accordo. I dipendenti che saranno utilizzati per il punto d’accesso saranno 9, tutti dipendenti della Provincia del Sud Sardegna. Non sono previsti altri costi per il personale. I costi di esercizio (pulizie e utenza) sono a carico della Provincia del Sud Sardegna.
Sedi Provincia Sud Sardegna
Carbonia: via Mazzini, 39 – sede principale (si trovano tutti i servizi e alcune unità che si occupano di ambiente).
Carbonia: via Fertilia (CHIUSA).
Iglesias: via Argentiera (si trovano i servizi legati all’ambiente).
Personale Provincia Sud Sardegna: 135 dipendenti (di cui almeno 5 in comando presso altri enti) e 3 dirigenti.
Personale Città Metropolitana: 251 dipendenti e 5 dirigenti (di cui 2 in aspettativa perché in comando alla Regione).
Ma non mancano le polemiche.
Dopo aver assurdamente stabilito la sede a Carbonia, la provincia del Sud Sardegna apre una “sede operativa” a Cagliari, e questo dopo aver dotato il commissario, proprio all’indomani del suo insediamento, di una sorta di ufficio di gabinetto. Spese ingiustificate alla luce delle residue competenze delle province, la cui inutilità non è stata certo annullata dal referendum costituzionale. Lo denuncia il consigliere regionale dei Riformatori, Michele Cossa.
«Il nuovo servizio – attacca Cossa – sarà dotato di un ufficio protocollo e “una minima dotazione di uffici tecnico-amministrativi di primo orientamento alle istanze dell’utenza”. Prevedibile a questo punto l’attivazione servizi analoghi anche nel Sarcidano, nel Medio Campidano e nel Sarrabus.
Insomma, mentre la Sardegna muore e i suoi giovani migliori sono costretti a fuggire in Spagna e in Polonia per trovare lavoro, il centro sinistra che governa la Sardegna continua a buttare via i soldi dei contribuenti inventando servizi inutili e nuova burocrazia, solo per giustificare la propria esistenza.
Come dimostrano peraltro le incredibili richieste fatte dallo stesso commissario nel corso di una imbarazzante audizione nella commissione Autonomia : la provincia del Sud sardegna si troverebbe sotto organico, e quindi servono soldi per nuove assunzioni. Follia pura.
Anziché incentivi alle aziende vogliono continuare la politica di sprechi, assistenzialismo e clientelismo che li caratterizza. Un insulto a tutti coloro che si guadagnano il pane tutti i giorni senza chiedere nulla a nessuno, e vengono vessati dal fisco e dalla ottusità della burocrazia.
Lo spreco dei soldi dei contribuenti, insomma, non si ferma. Anzi: continua inarrestabile, con la connivenza della Regione».